TRIDUO PASQUALE

SABATO DELLA SETTIMANA AUTENTICA

 

Giorno aneucaristico

 

Il Sabato santo è vissuto dai discepoli nella paura e nel timore del peggio. Perché il futuro sembra riservare loro sconfitte e umiliazioni crescenti. Maria però vive un’attesa fiduciosa e paziente; ella sa che le promesse di Dio si avvereranno.

Anche nel sabato del tempo in cui ci troviamo è necessario riscoprire l’importanza dell’attesa; l’assenza di speranza è forse la malattia mortale delle coscienze nell’epoca segnata dalla fine dei sogni ideologici e delle aspirazioni a essi connesse.

All’indifferenza e alla frustrazione, alla concentrazione sul puro godimento dell’attimo presente, senza attese di futuro, può opporsi come antidoto soltanto la speranza. Non quella fondata su calcoli, previsioni e statistiche, ma la speranza che ha il suo unico fondamento nella promessa di Dio. Di nuovo la Madonna del Sabato santo getta luce sul compito che ci aspetta e che ci è reso possibile dal dono dello Spirito del Risorto, il quale ci tocca interiormente con la “consolazione del cuore”. Si tratta di irradiare attorno a noi, con gli atti semplici della vita quotidiana – senza forzature –, la gioia interiore e la pace, frutti della consolazione dello Spirito.

 

Preghiamo

 

Tu conosci, o Maria, probabilmente per esperienza personale, come il buio del Sabato santo possa talora penetrare fino in fondo all’anima pur nella completa dedizione della volontà al disegno di Dio. Tu ci ottieni sempre, o Maria, questa consolazione che sostiene lo spirito senza che ne abbiamo coscienza, e ci darai, a suo tempo, di vedere i frutti del nostro “tener duro”, intercedendo per la nostra fecondità spirituale.

(Carlo Maria Martini – La Madonna del Sabato santo)
 

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