S. GIUSEPPE, SPOSO DELLA BEATA VERGINE MARIA

 

Sir 44,23g-45,2a.3d-5d; Sal 15 (16); Eb 11,1-2.7-9.13a-c.39-12,2b; Mt 2,19-23 oppure Lc 2,41-49

 

Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. (Eb 12,1-2b)

 

La giornata di oggi nel ricordo di san Giuseppe è festa per le meravigliosa possibilità che la fede dischiude, possibilità che possiamo riconoscere in chi in questa fede è vissuto, chi ha percorso i giorni della propria vita con lo sguardo reso luminoso e brillante dalla bellezza di un incontro che sa cambiare e liberare. Deponiamo ciò che ci appesantisce, ciò che ci stringe e non ci lascia movimento e agilità, perché la vita sia una corsa festosa e liberante. Se Gesù ha detto qualcosa al nostro orecchio, se in lui riconosciamo qualcosa che ci riguarda in ciò che più profondamente noi siamo, allora non ci sia indugio a percorrere questa via, non ci sia ritardo nel decidere, non incertezza nell’orientarci, non timore nel cercare la gioia preparata per ognuno di noi.

 

 

Preghiamo 

 

Poni, Signore, una guardia alla mia bocca,

sorveglia la porta delle mie labbra.

Non piegare il mio cuore al male,

a compiere azioni criminose con i malfattori;

che io non gusti i loro cibi deliziosi.

Mi percuota il giusto e il fedele mi corregga,

l’olio del malvagio non profumi la mia testa,

tra le loro malvagità continui la mia preghiera.

(dal Salmo 141)

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