Pr 8,22-31; Sal 2; Col 1,13b.15-20; Gv 1,1-14

 

«A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome».     (Gv 1,12)

 

Con la nascita di Gesù, Dio non ha dato soltanto la sua Parola ma ci ha donato la sua vita, cioè ci ha dato il potere di diventare suoi figli. La nascita di Gesù segna anche la nostra rinascita. Anche nel salmo Dio si compiace dell’uomo: tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato!

Questo è un riconoscimento di paternità che ci riempie di gioia. Nessuno è escluso dalla gioia di essere figli. Sentirci figli è insieme grazia e “conquista”, poiché la fede è un dono che si può accogliere e rifiutare. La libertà ci porta a dover fare una scelta: la Chiesa continua nel mondo ad annunciare il Vangelo ma sta a ciascuno di noi scegliere di accettarlo o respingerlo. Sarebbe un grande regalo per tutti noi poter fare esperienza della figliolanza con Dio Padre attraverso l’accoglienza del Verbo, imparando a chiamare Dio come faceva Gesù, Abbà, Padre.

 

Preghiamo

 

Padre Nostro che sei nei cieli

sia santificato il tuo nome,

sia fatta la tua volontà

come in cielo e così in terra.

 

Impegno settimanale

Quali gesti compiamo per esprimere il nostro essere figli di Dio?

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