DOMENICA 3 APRILE

Domenica in Albis depositis

 

                                                                                                                                                                                            

 At 4,8-24 / Sal 117 (118); Col 2,8-15; Gv 20,19-31

 

«Otto giorni dopo [la Pasqua] i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”». (Gv 19,26)

 

Gesù risorto non cessa di stare in mezzo alla storia e alla vita dei suoi discepoli: sta in mezzo alle loro, e alle nostre, solitudini, paure, sofferenze, domande. Lui è colui che rimanendo lì infonde una profonda pace interiore. Le nostre inquietudini sono tante, i nostri dubbi ci attanagliano: non dobbiamo avere paura, non dobbiamo scappare, né chiuderci in noi stessi. Il Signore risorto ascolta, comprende e accompagna verso la certezza e la forza.

Se questo è vero allora Tommaso ha ben ragione nel pretendere di vedere Gesù risorto, di toccarlo e di stare con lui. Gesù non può rimanere colui che è morto in croce: egli è il risorto, il vivente; egli non può restare un ricordo di parole dette un tempo e di segni compiuti prima: egli continua a stare in mezzo a noi, continua a lasciarsi incontrare ed afferrare. Noi crediamo in un Gesù che ha vinto la sofferenza e la morte. Crediamo che la sua risurrezione sia reale e, quindi, come Tommaso, anche noi possiamo incontrarlo per stare con lui.

 

Preghiamo

 

Oltrepassa, o Signore, le nostre chiusure, vinci le nostre paure,

rimani nella nostra casa, abita le nostre città

e noi sapremo incontrarti nel volto degli altri,

sapremo riconoscerti dentro le vicende di questo giorno.

Crediamo in te che sei il vivente.

 

[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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