Gc 3,1-12; Sal 38; Lc 18,35-43

 

 

Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».(Lc 18,40)

 

Un uomo privo della vista percepisce il passaggio di Gesù e ne chiede conferma. La gente gli annuncia il suo nome ed a quel punto lui lo chiama gridando, come se lo stesse aspettando da tempo e più di ogni cosa desiderasse essere da lui ascoltato. “Fiiglio di Davide abbi pietà di me”.

L’insegnamento è che Dio sostiene anche nelle prove e sa liberare da esse chi gli è devoto, chi cioè non cancella amore, giustizia e verità e non pretende di mettersi al posto di Dio. E’ la fede che salva, come ha salvato il cieco del brano evangelico che, non curante dei rimbrotti, grida a Gesù la sua richiesta di aiuto e ne riceve in dono la vista. Il seguito è esemplare: ci vede, riconosce Gesù e lo segue, loda Dio.

 

Preghiamo col Salmo

 

Ascolta la mia preghiera, Signore,
porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
perché presso di te io sono forestiero,
ospite come tutti i miei padri.

 
 

 

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