MARTEDì 19 APRILE
 

 

At 10,1-23a; Sal 86 (87); Gv 6,60-69

 

«Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”». (Gv 6, 66-67)

 

Il ministero pubblico di Gesù sta attraversando un momento di crisi: molti di quelli che avevano cominciato a seguirlo si fanno da parte. Il suo insegnamento è esigente e mette in gioco l’intera esistenza. Che cosa fa, allora, il Signore? Al suo posto noi avremmo ragionato secondo logiche di marketing: avremmo rivisto gli obietti della mission in base al target. Avremmo tenuto un profilo più accattivante e capace di andare incontro alle esigenze del mercato. Non sono questi i criteri di Gesù. Egli non piazza un prodotto, non ambisce ad aumentare i suoi followers, non è alla ricerca del successo di massa.

Gesù condivide una verità che dà senso alla vita di ciascuno ed è una verità d’amore, ma perché sia efficace dev’essere accolta e scelta nella libertà. Ciò che Gesù propone non è in concorrenza con altri brand. Genera piuttosto una relazione e diventa un legame. Pietro lo ha capito e giustamente dichiara: da chi altri possiamo andare? “Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6,68). Anche per noi dev’essere così.

 

Preghiamo

 

Ti chiediamo perdono, Signore,

se alcune volte non sappiamo tenere il tuo passo.

Abbi pazienza con noi, aspettaci,

il desiderio di seguirti è sempre grande.

 


 

[da: La Parola ogni giorno. La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, Pasqua 2016, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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