Dn 7,9-14; Sal 97(98); 2Ts  1,1-12; Lc 3,23-38

 

 

«Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli».      (Lc 3,23)

 

Il vangelo odierno ci riporta un lungo elenco di nomi e vuole mettere in luce la provvidenzialità della storia della salvezza, che da Adamo porta a Cristo. In essa Dio ha profuso la sua misericordia e la sua salvezza. Anche gli esclusi sono accolti nel suo misterioso disegno di amore. Ebbene, Gesù nasce proprio in questa storia, fatta anche di peccato, in questa razza peccatrice, non in un’altra, in una razza pura e perfetta. Egli si è immerso nella corrente limacciosa del fiume umano delle generazioni che lo hanno preceduto, divenendo solidale con noi peccatori. Il Signore offre ad ogni popolo, senza distinzione la sua misericordia e ci immette sulla strada della pace poiché ci impegna a rintracciare in noi stessi la compassione di Dio donata a tutti. Non possiamo più permetterci di selezionare le persone per classi, onore, stima ed interessi. Il Signore ci pone sulla strada dell’accoglienza, del rispetto e della fraternità.

 

Preghiamo

 

O Dio grande nell’amore, che hai voluto far nascere tuo figlio dal grembo della vergine Maria, nel solco della storia percorso da tante generazioni non prive di peccato, fa’ che anche le generazioni del nostro tempo trovino speranza di salvezza in Te. Amen.

 

[da: “La Parola ogni giorno. Io spero nel Signore. Avvento e Natale 2015”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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