Gen 17,18-23.26-27 / Sal 118 (119),41-48 / Pr 6,6-11 / Mt 5,38-48
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Mt 5,43-45)
Nella Bibbia non troviamo il comando di odiare i nemici. L’espressione di Gesú riflette peró una nozione ristretta di "prossimo", che si traduceva in ostilitá verso stranieri e nemici religiosi. Duemila anni dopo continuiamo a domandarci: chi é il mio prossimo?, con la segreta speranza di poter escludere antipatici, fastidiosi e scomodi.
Non abbiamo assimilato la risposta di Gesú al dottore della legge: “prossimo” sono tutti i samaritani che decidono di "approssimarsi" all’uomo ferito (Lc 10).
Dio Padre si fa prossimo regalando sole e pioggia a buoni e cattivi, perché tutti sono peccatori. Per Lui nessuno é straniero ma figlio. In nome di questo Papá impariamo la fratellanza, nozione inclusiva di prossimitá.
Preghiamo
Contemplo il tuo amore di Padre premuroso nei gesti e nelle parole di Gesú tuo Figlio.
Insegnami l’amore vero, disinteressato, gratuito di chi dá senza chiedere in cambio.