Feria del tempo di Natale

Tt 3,3-7; Sal 71 (72); Gv 1, 29a.30-34

«Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo». (Gv 1,33)

Il battesimo di Gesù è un’immersione nello Spirito Santo, che scende e rimane in Cristo, per cui può portare la vita di Dio in modo stabile, duraturo.  Battesimo significa “immersione”; Cristo non immerge nell’acqua ma nello Spirito di Dio, per questo può espiare i peccati. Gesù porta su di sé il peso della colpa dell’intera umanità, prende il posto dei peccatori, anticipando, in un certo senso, la morte di croce e la risurrezione. Lo può fare perché immerso nell’amore di Dio, che a sua volta, gratuitamente e per amore, riversa su di noi nel dono di sé stesso. «Nella liturgia e teologia orientale l’icona del battesimo di Gesù riproduce l’acqua come un sepolcro liquido, dalla forma di cavità oscura, che a sua volta è immagine dell’Ade, gli inferi, l’inferno; san Giovanni Crisostomo scrive: “L’immersione e l’emersione sono immagine della discesa agli inferi e della risurrezione”» (Benedetto XVI, Gesù di Nàzaret).

Preghiamo

Io vi battezzo con acqua;
ma viene colui che è più forte di me,
a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Lc 3,16

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