Ottava del Natale nella circoncisione del Signore

Nm 6,22-27; Sal 66 (67); Fil 2,5-11; Lc 2,18-21

«Furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione gli fu messo nome Gesù». (Lc 2,21)

L’evangelista Luca evidenzia l’imposizione del nome di Gesù più che la circoncisione; il nome è quello indicato dall’angelo nel momento dell’annunciazione a Maria, significa in profondità l’identità e la missione del bambino, è il Salvatore. La circoncisione era il riconoscimento del bambino, maschio, appartenente al popolo eletto d’Israele e dunque a Dio. Ciò è verissimo per Gesù, per lui non sarà un rito esteriore, lui appartiene totalmente al Padre, non ai suoi genitori. Affermerà lui stesso, dodicenne al tempio e più volte da adulto, la sua totale appartenenza a Dio, andando fino in fondo nel compiere il progetto di salvezza fino all’effusione del sangue sulla croce. Nel medesimo tempo, Gesù accetta di essere sottomesso alla Legge Mosaica (Lv 12), ma il suo obiettivo è quello di riscattare l’umanità dalla stessa per proclamare la Legge dello Spirito che dona la vita dei figli di Dio (Gal 4,4-7).

Preghiamo

Oggi è spuntato il giorno di una redenzione nuova
e di una gioia eterna,
che adempie le promesse fatte nei secoli.

dalla Liturgia

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