Gen 5,1-4 / Sal 118 (119), 17-24 / Pr 3,27-32 / Mt 5,20-26
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. (Mt 5,21-22a)
"Fu detto agli antichi… ma io vi dico…". Con queste antitesi Gesú intende portare a compimento le pagine piú sacre dell’insegnamento biblico. Non una radicalizzazione ma l’interpretazione autentica, lo spirito della legge, che svela il sogno di Dio sugli uomini e sul mondo.
Dio non aveva vietato agli uomini di uccidere per dare loro il permesso di compiere ogni altra cattiveria. "Non ho mai ucciso nessuno", ci difendiamo spesso in confessionale, quasi a sminuire la portata di altre malefatte: invidie, rancori, collera, cative parole, conflitti aperti da anni…
Gesú svela l’intenzione profonda del Padre, quando ci diede questi comandamenti: creare un mondo di uomini e donne liberi che riconoscono Dio come un papá e gli altri come fratelli e sorelle.
Preghiamo
Tu ci sei necessario,
o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia,
i tesori della carità,
il bene sommo della pace.
(Paolo VI)