At 19,21-20,1b; Sal 148; Gv 14,1-6
“Vado a prepararvi un posto…vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi”. (Gv 14,2-3)
“Non ora, più tardi”, diceva Gesù a Pietro. Non è una condanna, né un’esclusione. Gesù si è fatto uomo per stare con noi e offre la sua vita affinché stiamo con lui, nella sua dimora che è il Padre. Solo il Figlio, con ciò che è suo, può stare davanti al Padre. Solo lui è la via, la verità, la vita. Tutto il resto ha senso “tanto quanto” ci orienta a lui. Non è disprezzo per la fede altrui. Si tratta di scoprire che, al di là della confessione religiosa, solo l’offerta del Figlio è causa efficace di salvezza. Potrei conoscere in modo impeccabile la dottrina cattolica e tuttavia evitare ogni occasione di incontro col Cristo. Potrei essere un eretico(come il samaritano) e tuttavia prendermi cura dell’uomo incappato nei briganti per scoprire, alla fine, che era il Cristo stesso, che mi salva (Lc 10,29-37; Mt 25,31-46). La fede cristiana è oltre, pur includendola, la “forma” religiosa. Non ci accada di imitare gli artigiani di Efeso. La Chiesa è il corpo vivo di Cristo e non un club iniziatico. Crediamo al Figlio, crediamo al Padre; questa è l’opera dello Spirito in noi. Questo ci fa Chiesa.
Preghiamo col Salmo
Lodate il Signore dai cieli,
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.