Gen 29,31-30,2.22-23; Sal 118 (119),113-120; Pr 25,1.21-22; Mt 7,21-29
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore ”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome o scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma io dichiarerò: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. (Mt 7,21-23)
Le chiamano “rendite di posizione” o privilegi, si ottengono per meriti o raccomandazioni. Nel Regno di Dio non ce ne sono, nemmeno per chi avesse profetato, scacciato demoni o compiuto prodigi nel nome del “capo” (il servo lo chiama due volte “Signore” per ingraziarselo).
Entra nel Regno chi fa la volontà di Dio padre (non padrone) e la fa con gioia. Entrare nel Regno non é un privilegio da conquistare ma lo stile di vita dei figli di Dio, fratelli di Gesù, quelli che hanno riconosciuto il dono gratuito di essere coeredi della vita eterna. La volontà di Dio la conosciamo, l’abbiamo meditata in queste settimane di Quaresima: dalle beatitudini all’amore per i nemici. Dobbiamo solo praticarla.
Preghiamo
Ti offro le azioni della giornata, fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.