Gen 18,17-21; 19,1.12-13.15.23-29; Sal 32; 1Cor 6,9-12; Mt 22,1-14

 

Gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio.  (1Cor 6)

 

L’invito è di liberarci dal pensiero che in fondo i malvagi riescono sempre a spuntarla ed a raggiungere le loro mete senza danni. La condanna di Sodoma e di Gomorra ci insegna che a salvarsi sono i giusti e non coloro che non si pentono; e che l’intercessione di Abramo per salvare quanti nelle città si sono comportati bene, non ha certo impedito la condanna degli ingiusti.

L’invito al banchetto nuziale da parte del re, tema di fondo della parabola in Matteo, è immagine dell’invito alla salvezza, alla mensa della grazia che Dio ci offre in Gesù Cristo, suo Figlio. Ma questo invito al banchetto già pronto può essere rifiutato, anche da chi è stato convocato tra i primi, al loro posto l’invito è rivolto ad altri, al di là dei confini dei famigliari, purchè però che costoro siano consapevoli di ciò che comporta entrare nel regno. Chi è chiamato deve rendersene degno, deve avere la veste nuziale. Senza la conversione non si è partecipi della grazia, che pure abbraccia  tutti gli uomini.

 

Preghiamo col Salmo

 

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,

rende vani i progetti dei popoli.

Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,

i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

 

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