VENERDÌ 14 APRILE
Venerdì della Settimana Autentica – Passione del Signore

Giorno aneucaristico

 

Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire.  Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.        (Mt 27,1-5)

 

Colui che viene consegnato è, nel senso più vero della parola, l’abbandonato da Dio; non è più Dio, ma sono i nemici a disporre di lui. Il passivo dell’essere consegnato nelle mani dei peccatori ci mostra che Dio resta colui che agisce e per di più con l’inesorabilità e irrevocabilità di un atto di giudizio, anche se non si parla più della sua ira, ma del proposito stabilito, del suo amore che non ha risparmiato suo figlio, ma lo ha consegnato a tutti. La consegna di Gesù alla Passione resta un mistero; l’atto del consegnarsi è un sacrificio volontario che rimane contrassegnato come obbedienza al Padre.

 

Preghiamo

 

Ero uscito di casa per saziarmi di sole. Trovai un uomo che si dibatteva nel dolore della crocifissione. Mi fermai e gli dissi: permetti che io ti aiuti a staccarti dalla croce. Lui rispose: lasciami dove sono… Gli dissi: cosa vuoi che faccia per te? Mi rispose: va’ per il mondo e di’ a coloro che incontrerai che c’è un uomo che aspetta inchiodato sulla croce.                     

                             (Fulton J. Sheen)

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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