DOMENICA III DI QUARESIMA

 

Es 34,1-10; Sal 105; Gal 3,6-14; Gv 8,31-59

 

Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; la verità e la verità vi farà liberi”. (Gv 8, 31-59)

 

Gesù si rivolge a coloro che, dopo averlo ascoltato, hanno creduto in lui. Non basta ascoltare e credere una volte per tutte, è necessario perseverare e rimanere in questi atteggiamenti. Bisogna “rimanere” superando stanchezze e scoraggiamenti: “Da chi andremo, Signore?”. Rimanere è dunque la via da intraprendere. Questa sembra essere la condizione necessaria per diventare veramente suoi discepoli, per conoscere la verità e per essere resi liberi. Rimanere in ascolto della sua parola, assimilarla, custodirla e meditarla nel cuore, proprio come Maria, è garanzia che già l’”oggi” è il tempo favorevole in cui vivere da discepoli. Soltanto rimanendo nella parola di Gesù il discepolo potrà conoscere, anche se non subito e non tutta insieme, la profondità del Vangelo. Conoscere, cioè fare esperienza della Verità che rende vera e autentica la vita: ”Io sono la via, la verità e la vita”. Solo l’incontro personale e fedele con Gesù renderà la nostra vita libera da tutto ciò che non è necessario, farà di noi testimoni credibili e cercatori appassionati della verità.

 

 

Preghiamo

 

Signore Gesù, tu sei con noi, vivo e vero, nell’Eucaristia.

Signore, accresci la nostra fede.

Signore, donaci una fede che ama.

La tua presenza, mirabile e sublime

ci attragga, ci afferri, ci conquisti.

Signore, donaci una fede più grande.

Signore, donaci una fede più viva.

(Giovanni Paolo II)

 

Impegno settimanale

Compio un gesto reale di sequela con una concreta rinuncia materiale o con un servizio di carità che mi fa dire: sono del Signore!

 

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]

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