Ss. Innocenti Martiri

Ger 31,15-18.20; Sal 123 (124); Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18

«Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.»         (Mt 2,16)

Chissà se fossimo stati al posto di Erode, come ci saremmo comportati? Ci scandalizziamo quando leggiamo questo brano ma noi come ci saremmo comportati? I tempi e le modalità cambiano ma la sostanza è sempre la stessa. Pensiamo a quante centinaia di bambini nella Betlemme dei nostri paesi muoiono ogni giorno di fame, di mancanza di amore, di famiglia, di disperazione, di povertà, di guerre? Anche oggi ci sono dei nuovi Erode che condannano attra-verso l’indifferenza e l’insensibilità. A nessuno si chiede di rinunciare alla propria vita, ma potrebbe bastare qualche piccolo atto di amore, aprire le porte di casa, sorridere, ascoltare. Come Erode ci sentiamo minacciati, non sicuri, limitati nelle nostre azioni, abbiamo paura di perdere qualcosa che possediamo o qualcosa che non vogliamo condividere con altri. Di cosa abbiamo timore?

Preghiamo

Signore Dio nostro, nel sangue degli Innocenti hai ricevuto la testimonianza che essi non potevano ancora darti con la parola, concedi a noi di esprimere anche nella vita la professione della nostra fede. Per Cristo nostro Signore. Amen.  
                                                                                   

 

[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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