Mi 5,2-4a; Sal 95 (96); Gal 1,1-5; Lc 2,33-35

«Simone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”.»                  (Lc 2,34-35)

                            
La famiglia di Nàzaret adempie tutte le prescrizioni indicate dalla legge di Mosè: il figlio di Dio è presentato al tempio come ogni maschio primogenito del popolo di Israele. Durante il rito della circoncisione, Simeone, uomo giusto e pio, profetizza a Maria quale sarà il suo “futuro” e quello del bambino. In Maria e Giuseppe ci sono meraviglia e stupore ma anche qualcosa di inaspettato: per realizzare l’opera di Dio madre e figlio dovranno attraversare anche il dolore. La vita di Gesù non sarà per niente facile anzi sempre in contrasto con la sua gente, molto spesso anche di scandalo: dai sacerdoti del tempio sarà giudicato come blasfemo e cacciato via, e sulla croce ci sarà l’epilogo del suo essere inviato come segno di contraddizione. E per Maria sarà una sofferenza grande vedere che il suo figlio, mentre diventa grande, sconvolgerà tutte le sue certezze e le sue speranze, soprattutto quando scoprirà la verità della sua missione: quella di fare la volontà del Padre suo. Maria serberà e custodirà tutto nel proprio cuore.  

 

Preghiamo

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne

tutti i giorni della mia vita,

abiterò ancora nella casa del Signore

per lunghi giorni.

   (Sal 22,6)
 

 

[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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