Giorno aliturgico

 

Mosè disse: «Ascolta, Israele: il Signore è nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi di do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra  gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte».  (Dt 6,4-9)   

 

Prima di tutto l’ascolto. L’ascolto ci permette di fare della preghiera un dialogo che esprime la relazione tra Dio e l’uomo: il vero orante è colui che ascolta. Dall’ascolto nasce la conoscenza di Dio «il Signore è nostro Dio, unico è il Signore» e dalla conoscenza l’amore «Tu amerai il Signore». Ascolto, conoscenza e amore vanno vissuti in prima persona, testimoniati e tramandati, perché anche altri facciano esperienza di una vita piena e bella, vissuta nella fede. Questa è la via che conduce alla felicità: «Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice».

 

Preghiamo

 

Bisogna che tutti noi troviamo il

di restare in silenzio e di contemplare,

se viviamo nelle metropoli.

Dio è amico del silenzio:

dobbiamo ascoltare Dio perché ciò che conta

non è quello che diciamo noi,

ma quello che egli dice a noi e attraverso di noi.

Puoi pregare in qualsiasi momento e ovunque.

Io credo che davvero la benzina della nostra vita sia la preghiera.

    (Santa Madre Teresa di Calcutta)

 

[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]

 

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