DOMENICA II DI QUARESIMA
Es 20,2-24; Sal 18; Ef 1,15-23; Gv 4,5-42
23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». (Gv 4, 23-24)
Gesù sta dialogando con la Samaritana, e dopo aver affermato di possedere un’acqua – il suo stesso Spirito – che spegne ogni sete, ora sposta l’attenzione sull’atteggiamento da tenere nel rivolgersi al Padre, da adorato in spirito e verità. Nello Spirito perché con lui tutto prende vita, anche la nostra preghiera. Nella verità, cioè in Gesù in cui il Padre si è rivelato. L’acqua viva dello Spirito ci immette così nelle profondità di noi stessi, laddove possiamo parlare al Padre e lasciare che questo intimo dialogo trasformi i nostri pensieri orientandoli a Dio. È questo il luogo in cui adorare, non più materiale ma vivente: un cuore abitato dall’amore trinitario.
Preghiamo
Rimani in me Gesù.
Allora risplenderò del tuo splendore
e sarò luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente
solo in te: sarai tu a illuminare gli altri
servendoti di me.
(J. H. Newman)
Impegno Settimanale
Ogni giorno troverò un buon tempo per pregare il Signore, con fiducia e abbandono
[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]