V Domenica di Avvento
Mi 5,1; Ml 3,1-5a.6-7b; Sal 145 (146); Gal 3,23-28; Gv 1,6-8.15-18
«Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me… La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo». (Gv 1,6-7;17)
Il Prologo giovanneo afferma tramite Giovanni il battezzatore che Gesù Cristo, il Figlio mandato dal Padre, esisteva sin dalla creazione del mondo (Col 1,15-17). In Cristo è la pienezza. La Legge sinaitica trova il suo compimento nella grazia e nella verità che sono la persona di Gesù di Nàzaret, Figlio di Dio. Se la Legge, richiamata nella predicazione del Battista, è stata come un pedagogo per indicare la prima alleanza, Gesù la perfeziona come il mezzo (non il fine) per raggiungere il dono del Padre e il senso dell’esistenza umana: la vita eterna in Dio, di cui siamo figli amati mediante il battesimo. La fede in Cristo diventa allora accoglienza e risposta concreta alla sua persona, per vivere da figli di Dio. Il dono della sua vita a nostro favore nella Pasqua ha fatto sì che possiamo essere rivestiti e risorti con lui, nella unità di vita, senza anteporre Legge a grazia, norme e precetti a dono e comunione.
Preghiamo
Il Salvatore sta per venire nello splendore della sua gloria:
teniamoci pronti ad accogliere il regno di Dio.
dalla Liturgia