Sabato della settimana della VI Domenica dopo l'Epifania

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Nato il 16 novembre 1538 da nobile famiglia a Mayorga de Campos, nel Léon (Spagna), Turibio compì gli studi umanistici a Valladolid, poi di diritto canonico a Salamanca e infine all’università di Santiago di Compostella. Nominato nel 1573 inquisitore a Granada, entrò in relazione con il re Filippo II, di cui godette sempre alta stima, tanto che questi indicò in lui il candidato adatto per il vacante arcivescovado di Lima, in Perù. Turibio, in quanto laico, si oppose a tale nomina, ma dovette piegarsi alla volontà del re. Ricevuti insieme tutti gli ordini sacri, ebbe la consacrazione episcopale nella cattedrale di Siviglia nell’agosto 1580. Appena preso possesso della sua diocesi, Turibio vi restaurò la disciplina ecclesiastica, combatté le ingiustizie e, mostrandosi sempre schierato dalla parte dei poveri, venne osteggiato e perseguitato dai potenti.
Eresse chiese, case religiose, ospedali e nel 1591 il primo seminario del Terzo Mondo. Durante il suo servizio alla diocesi convocò tre concili provinciali, celebrò tredici sinodi diocesani, visitò tre volte la sua sterminata diocesi, impiegando in tali visite 17 dei suoi 25 anni di episcopato. Ammalatosi mentre stava compiendo la terza delle sue visite pastorali, morì a Sana il 23 marzo 1606. Fu beatificato da Innocenzo XI nel 1679 e canonizzato da Benedetto XIII nel 1726. San Turibio è patrono del Perù.

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