Mercoledì della II settimana di Quaresima

faustino

Manuel Míguez González nacque a Xamiras, una città della Spagna, il 24 marzo 1831. Era il quarto fratello di una famiglia dedita al lavoro. La sua infanzia trascorse in un villaggio dove poté sviluppare il suo carattere, molto riservato, deciso e con una netta predilezione per la natura, che suscitava il suo interesse e gli dava modo di applicare la sua vivace intelligenza. Infatti, egli ebbe la possibilità di proseguire negli studi, dopo quelli abituali presso la scuola municipale. Il suo spirito attento favorì molti traguardi scolastici e anche una notevole inquietudine interiore, che culminò nella scelta di consacrarsi tra i Chierici Regolari delle Scuole Pie, ovvero i padri Scolopi fondati da san Giuseppe Calasanzio. Il giorno 8 marzo del 1856 fu ordinato sacerdote in quella congregazione, nella quale prese il nome di Faustino dell’Incarnazione.
Tutta la sua vita fu spesa, tra la Spagna e l’America Latina, per dedicarsi all’educazione e alla ricerca: insegnò fisica, chimica e storia naturale, ma applicò anche la sua intelligenza quando ciò serviva per alleviare le condizioni delle fasce più povere della popolazione. Analizzò le acque di una città spagnola, grazie alle sue competenze chimiche, per verificare quanto fossero potabili; usò le sue conoscenze nell’ambito medico e farmacistico per curare molti. Infatti, si definiva «uomo del popolo e per il popolo» e questo suo modo di vivere il vangelo lo portò a riconoscere la situazione di degrado delle donne di Sanlucar, città nella quale svolgeva la sua missione. Capì che la possibilità della loro emancipazione dipendeva dall’accesso all’istruzione, che era loro ingiustamente negata.
Si dedicò allora ad alcune bambine, alle quali fornì una solida formazione cristiana e una completa educazione nel campo dell’istruzione, facendosi aiutare da alcune donne laiche. Quella prima intuizione, fondata sull’educazione delle bambine povere, generò la fondazione di un nuovo istituto religioso, quello delle Figlie della Divina Pastora.
Dopo una vita dedicata al ministero del sacerdozio, vissuto nella prossimità a tutti nel campo dell’educazione e della medicina, morì a Getafe il giorno 8 marzo 1925.

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