Martedì della VII settimana di Pasqua
Nato a Monkton in Jarrow (Inghilterra) nel 672-673, fu seguace di san Benedetto dedicandosi solo alla preghiera, allo studio e all’insegnamento nel monastero di Jarrow. Fu anche amanuense e il Codex Amiatinus, uno dei più preziosi e antichi codici della Volgata, conservato nella biblioteca Laurenziana di Firenze, sarebbe stato eseguito sotto la sua guida.
Della sua vasta produzione letteraria restano opere esegetiche, ascetiche, scientifiche e storiche. Tra queste c’è L’Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum, un monumento letterario universalmente riconosciuto da cui emerge la romanità-universalità della Chiesa. Studioso di tempra eccezionale e gran lavoratore, ha lasciato nei suoi scritti l’impronta del suo spirito umile sincero, del suo discernimento sicuro e della sua saggezza.
Lo stesso giorno si ricorda santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Nata a Firenze, 2 aprile 1566 e morta il 25 maggio 1607. Vergine carmelitana, favorita da speciali grazie mistiche sperimentò una costante unione con Dio. Sentì profondamente il valore della preghiera e della penitenza monastica nella vita della Chiesa. Con zelo apostolico rivolse a cardinale e vescovi del suo tempo ispirati messaggi per il rinnovamento dell’intera comunità ecclesiale. Negli scritti comunicò alle sorelle la straordinaria conoscenza dei misteri che le era stato dato di contemplare. Offrì per la Chiesa, allora in condizioni particolarmente difficili, la continua immolazione di se stessa congiunta con la preghiera incessante.