Sabato della settimana della I Domenica dopo l’Epifania
Dazio, ventiseiesimo vescovo di Milano, morto tra febbraio e marzo 552, va ricordato per la carità intelligente e operosa.
Quando nel 535-536 una terribile carestia colpì la regione, ottenne dal prefetto, Cassiodoro, di distribuire alla popolazione affamata le riserve di grano, custodite a Pavia e Tortona. È il segno di quanto Dazio fosse stimato, e insistente nel bussare sino a che non si apre la porta del cuore. Convinto che fosse dovere del vescovo farsi carico anche delle sofferenze del suo popolo, nel 538 si mise in viaggio per Roma, per convincere Belisario ad inviare truppe contro i Goti, che devastavano la diocesi e l’Alta Italia. Purtroppo, durante la sua assenza, Milano fu devastata dai Goti e Dazio non poté più tornare tra i suoi.
Dazio si adoperò inoltre per riconciliare il papa Vigilio e l’imperatore Giustiniano, che soleva intervenire anche in questioni prettamente teologiche. Accompagnò egli stesso il papa a Costantinopoli, capitale imperiale, ma morì nel 552 nel pieno della missione.
Le sue spoglie mortali furono riportate a Milano e deposte nella chiesa di San Vittore.