Mercoledì della settimana autentica

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Vincenzo Ferrer, predicatore dell’ordine Domenicano, era nato a Valencia, in Spagna, nel 1350. Entrato nel convento domenicano della sua città, fu consacrato sacerdote nel 1379, proprio quando la Chiesa veniva divisa dal Grande Scisma: due papi se ne contendevano il governo. Vincenzo, spinto dal cardinale aragonese Pietro de Luna, si schierò in buona fede dalla parte di Clemente VII, Papa di Avignone, credendo fosse lui il legittimo successore di Pietro, mentre era proprio il papa scismatico.
La sua infiammata oratoria trasse verso quel papa illegittimo quasi tutta la Chiesa di Spagna. Chiamato ad Avignone, dove il cardinale de Luna era succeduto a Clemente VII col nome di Benedetto XII, dopo tre anni, deluso dal contegno dell’antipapa, abbandonò la Curia avignonese per darsi tutto alla predicazione. In quel tempo di grave smarrimento la voce di Vincenzo Ferrer si levò severa, richiamando le folle a penitenza, purezza di costumi e correttezza di vita cristiana. Cercò di porre fine allo scisma, invitando i contendenti a deporre le loro ambizioni personali.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1419, chiuso e sanato il grande Scisma, il papa Callisto III, nel 1455, riconobbe le eroiche virtù del predicatore spagnolo, nonostante l’iniziale sviamento. Sempre però Vincenzo Ferrer tenne fede al suo motto: “temete Dio e dategli onore”.

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