Venerdì della settimana della IX Domenica dopo Pentecoste
Dopo il Concilio di Efeso del 431, in cui la Madre di Gesù fu definita vera Madre di Dio (Theotokos), papa Sisto III (432-440) eresse a Roma, sul colle Esquilino, una basilica in onore della Madre di Dio, in seguito denominata S. Maria Maggiore . È questa la più antica chiesa dedicata alla Madre di Dio nell’Occidente.
Cirillo di Alessandria, nell’omelia tenuta durante il Concilio di Efeso, così si rivolgeva a Maria: “ Lode a te, o Maria Madre di Dio, venerabile tesoro di tutto il mondo, lampada inestinguibile, corona della verginità, scettro della vera dottrina, tempio indistruttibile, tu che contieni Colui che non può essere contenuto da uno spazio, madre e vergine, per la quale è chiamato benedetto nel santo vangelo, colui che viene nel nome del Signore. Tu sei madre e vergine: o cosa stupenda! Questo miracolo mi rapisce di meraviglia ”.
La memoria della Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore è riportata, a partire dal IV secolo, nel Calendario romano e ambrosiano.