Beata Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu)

 

Nata a Skopje, Macedonia, il 26 agosto 1910, a 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo è in India. Nel 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Mary Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegna storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Entally, zona orientale di Calcutta.

Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la “seconda chiamata”: lei doveva lasciare il convento per i più poveri dei poveri. Lasciò le suore di Loreto il 16 agosto 1948. Nel 1950 la sua nuova congregazione delle Missionarie della Carità ottenne il riconoscimento dalla Chiesa. Madre Teresa è scomparsa a Calcutta la sera del venerdì 5 settembre 1997, alle 21.30. Aveva 87 anni. Il 26 luglio 1999 è stato aperto, con ben tre anni di anticipo sui cinque previsti dalla Chiesa, il suo processo di beatificazione; e ciò per volontà del S. Padre che, in via del tutto eccezionale, ne ha voluto accelerare la procedura: per la gente Madre Teresa è già santa. La Diocesi ambrosiana la ricorda in questo giorno.

 

Oggi si ricorda San Lorenzo Giustiniani

Apparteneva a una delle maggiori famiglie patrizie di Venezia, dove era nato ai primi di luglio del 1381. Lorenzo ricevette un’eccellente educazione letteraria. Dopo una lunga crisi spirituale, nel 1404 entrò nel convento agostiniano di S. Giorgio in Alga, dove un gruppo di giovani aveva costituito la Compagnia dei Canonici Secolari. Nel 1407 venne ordinato sacerdote, e nello stesso anno eletto superiore della nuova Casa di S. Agostino. Quando Ludovico Barbo, priore di S. Giorgio in Alga, fu trasferito a S. Giustina di Padova per la riforma dei benedettini, fu scelto a sostituirlo il ventottenne Lorenzo. Essendosi molto dilatata la Congregazione, fu istituito un superiore per ogni casa e sopra a tutti un generale.

Lorenzo fu il primo a ricoprire questa carica, che tenne fino al 1431. La stima che lo circondava era grandissima, soprattutto come uomo di spirito: “nessuno – si scrisse di lui – lo poteva superare nel dono della preghiera e della contemplazione”. A trentotto anni, raggiunta la pienezza della maturità interiore, cominciò la sua opera di scrittore, intesa come partecipazione della sua esperienza, poiché – come scriverà lui stesso nel prologo del De casto connubio – “parlare degli effetti della carità senza averla sperimentata è indice di temerarietà”. Nel 1433 Eugenio IV lo nominò vescovo di Venezia, di cui fu anche il primo patriarca quando nel 1451 venne soppresso il patriarcato di Grado e istituito quello di Venezia. Lorenzo, che fino allora aveva fatto vita di monaco, si dimostrò perfetto uomo di governo, sensibile a tutti i bisogni del suo tempo. I veneziani sentirono di aver trovato in lui un pastore vigile che arrivava a tutti. Ma una particolare cura esercitava verso i poveri, fino a contrarre per essi dei debiti senza avere altra garanzia per pagarli che la sua fede nel Signore. Di ogni miseria egli sapeva farsi prossimo possedendo il dono di rimandare sereni tutti coloro che lo avvicinavano.

San Lorenzo morì l’8 gennaio 1456, dopo aver visto sfilare per due giorni l’intera città dinanzi al suo letto di moribondo. Per 67 giorni il suo corpo rimase esposto alla venerazione del pubblico. Il suo culto iniziò subito spontaneamente, anche se solo nel 1727 si arrivò alla solenne proclamazione della sua santità.

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