San Nicola di Mira, vescovo
Nicola nasce a Patara nella Licia, in Turchia, verso il 270, da una ricchissima famiglia. Poco si sa della sua vita. Da notizie attendibili sappiamo che lo zio Nicola, vescovo di Mira, lo ordinò prete e che egli, dopo aver distribuito l’intera eredità ai poveri, fu capo di un monastero fondato dallo stesso zio. Al ritorno da un viaggio in Terra Santa fu ordinato vescovo della sua città, e come tale partecipò al Concilio di Nicea del 325, sottoscrivendo la fede nella divinità di Cristo, proclamato consustanziale al Padre.
Fu un pastore di eccezionale bontà e misericordia e venne in aiuto a un numero incalcolabile di piccoli e di oppressi. Sarebbe morto il 6 dicembre, a 65 anni, tra il 345 e il 350; sepolto nella cattedrale di Mira, fu subito venerato come santo.
Le leggende, sorte numerose intorno alla sua figura, lo presentano come un grandissimo taumaturgo Le sue spoglie mortali, nell’XI secolo furono trasferite a Bari. Nicola divenne patrono di quella città, ma molte altre città nonché nazioni, come la grande Russia, lo riconoscono come protettore.
La sua fama e i numerosi miracoli che gli sono attribuiti hanno fatto di san Nicola uno dei santi più popolari della cristianità.
Il ‘Saint Klaus’ dei paesi anglosassoni, che porta doni ai bambini, e il ‘Babbo Natale’ dei paesi latini, sono una volgarizzazione del nostro san Nicola e della sua leggendaria prodigalità di doni e di miracoli.
[Nella Diocesi ambrosiana oggi si festeggia Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della chiesa, patrono della città e della diocesi, anticipando dalla data del 7 dicembre che cade di domenica]