San Silvestro, abate

Nacque ad Osimo, nella Marca di Ancona, verso il 1177. Fu inviato a Bologna e a Padova a studiare diritto, che però dopo breve tempo abbandonò per dedicarsi alla teologia e alle “divine lettere”. Fece poi parte del collegio dei canonici della cattedrale di Osimo. Rimasto fortemente scosso alla vista di un sepolcro aperto, in cui giaceva un suo parente, ammirato in vita per la sua bellezza, abbandonò la città e si ritirò in una spelonca dell’Appennino marchigiano per “mutare in meglio la sua vita”. Avendo la sua fama di santità richiamato qui gran folla di devoti, lasciò l’eremo e cercò la solitudine a Montefano, presso Fabriano. Ma anche qui venne raggiunto da molti discepoli per cui, vedendo in ciò un preciso segno di Dio, vi fondò il suo primo monastero, adottando la Regola di san Benedetto, e dando inizio alla Congregazione dei Silvestrini (1231). Morì novantenne nel 1267, lasciando dodici monasteri, diffusi nelle Marche, Umbria e Lazio, e circa 120 monaci. Le sue spoglie furono poste in un’arca di cipresso collocata nella chiesa di Montefano. Attualmente si trovano in un’urna di ottone e cristallo sotto la mensa dell’altare maggiore della stessa chiesa. Un interessante ciclo pittorico con le “storie del Santo” si può ammirare nel monastero di Montefano: sono venti lunette, opera del pittore fabrianese Antonio Ungarini (metà del sec. XVIII), in cui sono riprodotti episodi e miracoli della vita di san Silvestro.
 

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