Santa Giovanna Francesca de Chantal, religiosa

Giovanna Frémyot nacque a Digione, nel 1572, da un’illustre famiglia aristocratica. Dopo un’ottima educazione fu data in sposa, nel 1592, al barone di Chantal dal quale ebbe sei figli. Rimasta vedova a 29 anni, essendo il marito morto in un incidente di caccia, fece voto di non risposarsi più. Si dedicò interamente all’educazione dei figli e al servizio dei poveri e dei malati. Nel 1604 incontrò a Digione Francesco di Sales, nel quale trovò una guida per il suo cammino spirituale e l’orientamento di cui aveva bisogno per la sua consacrazione totale al Signore.

Nel 1607 Francesco le rivelò il suo progetto di fondare un ordine religioso femminile, che unisse vita contemplativa e vita attiva: un ordine senza clausura, che fosse accessibile anche a donne non più giovani e fragili di salute, che si dedicassero all’assistenza a domicilio dei malati. Giovanna si dichiarò pronta, ma poté dare inizio a questo progetto solo nel 1610, dopo la sistemazione dei suoi figli più piccoli. La prima casa delle suore, che si chiamarono della Visitazione, ebbe la sua sede ad Annecy.

Attorno a Giovanna, divenuta suor Francesca, ben presto affluirono numerose vocazioni, e si aprirono subito nuove case, sia in Francia che in Italia. Ma nel 1615, il Vescovo di Lione intervenne per modificare il disegno originario dei due fondatori, obbligandoli ad accettare la regola della clausura. Nel 1622, Giovanna Francesca de Chantal perderà la sua guida spirituale, ma, prima di morire, Francesco di Sales le indicò come consigliere un altro grande uomo, Vincenzo de’ Paoli, il quale, accettando l’incarico, le fu di grande sostegno, soprattutto negli ultimi anni, quando, attraversando la notte oscura, affrontò sofferenze interiori molto grandi. Morì a Moulins il 13 dicembre 1641, lasciando ben 75 case quasi tutte fondate da lei, e fu canonizzata nel 1767.

 

Oggi si celebra anche la Beata Maria Vergine di Guadalupe. L’apparizione, il 9 dicembre 1531, della "Morenita" all’indio Juan Diego, a Guadalupe, in Messico, è un evento che ha lasciato un solco profondo nella religiosità e nella cultura messicana. L’evento guadalupano fu un caso di “inculturazione” miracolosa: meditare su questo evento significa oggi porsi alla scuola di Maria, maestra di umanita’ e di fede, annunciatrice e serva della Parola, che deve risplendere in tutto il suo fulgore, come l’immagine misteriosa sulla tilma del veggente messicano, che la Chiesa ha di recente proclamato santo.

 

 
 

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