Sant’Aurelio, vescovo
Ordinario di una non identificata sede episcopale di Redigione (forse in Armenia), venuto a Milano vi morì nel 475, il giorno in cui si ricordava la morte di san Dionigi, accanto alla cui tomba fu sepolto. Una leggenda parla di rapporti di amicizia di san Dionigi con sant’Aurelio, al tempo in cui Dionigi fu esiliato dall’imperatore Costanzo, fautore dell’eresia ariana, a Redicione in Armenia. Quando Dionigi morì, Aurelio avrebbe riportato la sua salma a Milano e, fermatosi nella città, di cui era allora vescovo sant’Ambrogio, vi sarebbe morto. Ma l’iscrizione sepolcrale sulla tomba di sant’Aurelio attesta come frutto di devota fantasia questo racconto, essendo la sua morte avvenuta cento anni dopo quella di san Dionigi.
Oggi si ricorda anche Elisabetta della Trinità, monaca carmelitana, morta l’8 novembre 1906 appena ventiseienne. Nei suoi Ritiri, scritti poco prima di morire, ha lasciato la testimonianza della sua appassionata esperienza di inabitazione nel suo cuore della Santissima Trinità.