San Pietro Chanel, sacerdote e martire XIX secolo
Pietro nacque, nel 1803, a Cuet in Francia. Dopo aver aiutato nel lavoro la sua famiglia, entrò in seminario e fu un allievo esemplare. Celebrò la prima messa a 24 anni. Si dedicò per qualche anno all’apostolato parrocchiale, nella diocesi di Belley, ma la sua grande aspirazione era quella di farsi missionario. Entrò così a far parte della società dei “Maristi”, da poco fondata e, per sua richiesta, fu mandato in una missione della Polinesia, territorio che il papa desiderava affidare a questa famiglia religiosa.
Pietro Chanel giunse alle Isole Figi nel 1837 e sbarcò nella piccola isola di Futuna, dove trovò un terreno ostile al cristianesimo, perché contrastava con i millenari costumi di quella comunità. I successi furono lenti anche perché padre Chanel non conosceva la lingua del luogo ma sui giovani incise non poco l’esempio e l’affabilità del missionario, tanto da convertire anche il figlio del sovrano dell’isola. Questo fatto provocò una forte reazione nel popolo, soprattutto negli anziani, che affrontarono padre Chanel nella sua capanna adibita a chiesa, e lo colpirono a morte.
L’isola di Futuna, in seguito al martirio del missionario, avvenuto nel 1841, quasi immediatamente si aprì al cristianesimo e molti degli abitanti si convertirono. Pietro Chanel fu canonizzato nel 1954. Con lui la società dei Padri Maristi ebbe il primo martire e il quinto continente il suo primo santo.
Lo stesso giorno, si ricorda anche san Luigi Maria Grignon di Monfort, sacerdote, nato il 31 gennaio 1673 a Monfort in Bretagna e morto il 28 aprile 1716.