Lunedì della settimana della III Domenica dopo l’Epifania
Francesco nacque nel 1567, figlio del signore di Boisy dell’antico castello di Sales. Gli studi superiori li fece a Parigi, scegliendo come suoi maestri i gesuiti. Da Parigi passò a Padova, dove si laureò a pieni titoli in giurisprudenza. Ma rinunciò alla brillante carriera che gli si apriva dinanzi, e vedendo lo stato di abbandono in cui vivevano soprattutto i cristiani della regione di Chablais, a 26 anni si fece ordinare sacerdote nella cattedrale di Annecy (1593), mettendosi a disposizione del vescovo per la rievangelizzazione della Savoia.
La fine del secolo XVI non era un tempo felice per la Chiesa cattolica, soprattutto nei paesi dove le idee della Riforma si erano diffuse rapidamente. Nella Savoia la regione di Chablais era passata quasi interamente al calvinismo. Francesco si mise all’opera, prima con la predicazione e poi stampando le sue prediche su foglietti che lasciava presso le famiglie. La sua parola semplice e profonda, la sua personalità mite e comprensiva operavano il ritorno di molti alla fede dei padri. A trentadue anni fu designato vescovo coadiutore, e tre anni dopo vescovo titolare di Ginevra.
Nel suo governo pastorale fu zelante nell’applicare i decreti di riforma del Concilio di Trento. Pastore sollecito e direttore di anime, Francesco fondò l’Ordine della Visitazione, coadiuvato da Francesca Frémyot de Chantal. Scrisse varie opere di carattere spirituale, fra cui il Trattato dell’amor di Dio e la Filotea o Introduzione alla vita devota, dove si fa paladino di una santità che è per tutto il popolo di Dio, e non riservata a chi vive tra le mura dei monasteri: “È un errore, anzi un’eresia – scrive – voler escludere l’esercizio della santità dall’ambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati… Dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta”. Moriva il 28 dicembre 1622 a Lione, e dopo soli 33 anni dalla morte era proclamato santo. Gli sarà poi dato anche il titolo di dottore della Chiesa. La sua festa si celebra il 24 gennaio, giorno della traslazione della sua salma ad Annecy.