Lunedì della settimana della XII Domenica dopo Pentecoste
Giuseppe Sarto nacque a Riese, nel Trevigiano, nel 1835 da famiglia contadina, secondo di 10 figli. Per interessamento di alcuni sacerdoti e del Patriarca di Venezia che conoscevano le sue doti, poté studiare al Collegio di Castelfranco, dove si recava percorrendo 8 km. di strada a piedi nudi, per non sciupare le scarpe. A 23 anni fu ordinato sacerdote, e nel 1884 divenne Vescovo di Mantova. Nove anni più tardi fu eletto Cardinale Patriarca di Venezia e nel 1903 fu costretto, nonostante le sue proteste di incapacità, ad accettare la elezione al papato. Dotato di grande prudenza, discrezione, amabilità e umiltà, per quanto avesse una concezione centralistica del governo della Chiesa, altro non si propose che di essere “il servo di tutti”.
Fu uomo di profonda preghiera e di vero amore per i poveri, oltre che eccezionale organizzatore della Chiesa al suo interno. Pio X si prodigò per dare al Clero non solo una formazione spirituale, ma anche teologica, liturgica, di diritto canonico e di economia sociale. Sotto il suo pontificato si operò la riforma liturgica del calendario, del Breviario e della liturgia in genere, favorendo la partecipazione più attiva di tutto il popolo alla Messa domenicale (centro e culmine della vita cristiana) e la comunione eucaristica più frequente anche ai bambini.
Conobbe Lorenzo Perosi, ne ammirò il talento musicale e affidò a lui la riforma della musica e del canto sacro liturgico. Promosse anche il rinnovamento della catechesi preparando un catechismo che porta ancora il suo nome e codificò il diritto canonico. Morì a Roma il 20 agosto 1914, nel dolore per la guerra che già sconvolgeva l’Europa.