San Bernardino Realino
La Diocesi di Lecce in questo giorno festeggia uno dei suoi patroni, san Bernardino Realino, gesuita del XVI secolo.
Nato in una famiglia illustre di Carpi, segue gli studi umanistici nell’Accademia di Modena, studia poi medicina e filosofia a Bologna e a 26 anni si laurea in diritto civile e canonico. Con questa profonda, ampia formazione Bernardino inizia una splendida carriera amministrativa, passando, dopo diversi incarichi in Piemonte, a servizio del governo vicereale di Napoli. Ma qui la sua carriera s’interrompe. Incontra i Gesuiti da poco arrivati a Napoli e decide di entrare nella Compagnia di Gesù.
Ordinato sacerdote nel 1567, diventa maestro dei novizi e sette anni dopo è inviato a Lecce dove apre un collegio al quale si dedicherà fino alla morte. Nella città diventa presto un punto di riferimento centrale, occupandosi con una dedizione totale delle situazioni, delle necessità e delle miserie più diverse. Per la santità della sua vita, per le sue doti di intelletto e di spirito a lui si rivolgono persone di ogni rango e condizione sociale: gente del popolo, cavalieri, principi e vescovi. Già da vivo, gli si attribuiscono miracoli.
Sul letto di morte accoglie la richiesta del consiglio municipale, accorso al suo capezzale, di proteggere la città ancora oltre questa vita. Fatta questa promessa, si spegne all’età di 86 anni. Papa Pio XII lo proclamerà santo nel 1947.
Il Martirologio riporta in questo giorno anche il nome di sant’Adeodato di Galliano, confessore, probabilmente vissuto nel VI secolo, del quale si conservano le reliquie nell’antica, splendida, chiesa romanica di San Vincenzo in Galliano, situata nell’omonimo paese, presso Cantù.