Sant’Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa
Alberto è nato a Lauingen sul Danubio (Baviera) nel 1206, da una famiglia della piccola nobiltà locale. A 16 anni, nel 1222, si recò a Bologna, dove appena l’anno prima era morto san Domenico. Qui decise di farsi domenicano. Compì gli studi a Padova e a Parigi e nel 1229 entrò nell’ordine dei Frati predicatori.
Dotato di un’intelligenza eccezionale, si distinse non solo nelle discipline teologiche e filosofiche, ma anche nell’osservazione dei fenomeni naturali. Insegnò, suscitando ovunque entusiasmo tra gli studenti, in diverse università dell’Europa. Nel 1245 ebbe, a Parigi, come allievo san Tommaso d’Aquino di cui intuì la straordinaria forza intellettuale. Gli furono assegnati diversi incarichi, fra cui quello di Provinciale dei domenicani della Germania.
Nel 1260 venne eletto vescovo di Ratisbona. Alberto rimase però un intellettuale: si sforzò di organizzare e dare un nuovo impulso alla diocesi, ma con umiltà e lucidità, due anni dopo, rinunciò alla cattedra episcopale per continuare la sua attività di maestro e studioso. Alla morte di Tommaso d’Aquino, benché vecchio e debole, si recò all’università di Parigi per difendere le tesi del suo prediletto discepolo, condannate ingiustamente dal vescovo di quella città.
Uomo di assidua preghiera e di grande vita interiore scrisse molte opere che spaziano dal campo religioso a quello profano. Morì a Colonia il 12 novembre 1280. Pio XI nel 1931 lo ha proclamato dottore della Chiesa.