Beato Giovanni Mazzucconi, sacerdote e martire

 

La Chiesa di Milano fa memoria oggi del Beato Giovanni Mazzucconi.

Nato a Rancio di Lecco il 1° marzo 1826, educato in una famiglia profondamente cristiana, intraprende nel 1840 la strada del sacerdozio. E già durante gli studi teologici, leggendo negli “Annali per la propagazione della fede” la vita e le persecuzioni subite dai missionari dell’estremo oriente, decide di dedicarsi alla evangelizzazione dei non cristiani. Nel 1850 entra nel nuovo istituto delle Missioni Estere (attuale P.I.M.E.) e nel 1852 con altri sei confratelli è inviato alle isole Woodlark e Rook nella Nuova Guinea (Oceania).

La loro missione inizia con una testimonianza gratuita di amore, la cura dei malati, l’aiuto agricolo e tecnico, la pacificazione dei villaggi. Ma quando, in nome del vangelo, i missionari cominciano a condannare le diverse violenze, l’uccisione dei bambini e degli anziani, le prepotenze dei capi, le guerre, avviene la rottura e sotto la minaccia di morte, nel luglio 1855, sono costretti a ritirarsi. Ma Giovanni Mazzucconi, dopo una sosta a Sidney per ristabilirsi da una grave malattia, riparte alla volta delle Woodlark.

Agli inizi di settembre 1855 la nave, mentre sta arrivando a destinazione, si incaglia fra i coralli, e lì avviene l’assalto degli indigeni, che uccidono Mazzucconi e tutto l’equipaggio. Aveva scritto in una sua lettera, ricordando un uragano che aveva messo in grave pericolo la sua vita: “Quel Dio che mi salvò allora, sarà con me anche in questo viaggio; e se io non lo abbandono, egli vuole essere con me per sempre, e finché egli è con me tutto ciò che mi può accadere sarà sempre una grazia, una benedizione di cui lo dovrò ringraziare”.

 

La chiesa di Novara ricorda oggi sant’Agabio, membro eminente del presbiterio raccolto intorno a san Gaudenzio primo vescovo di Novara, e poi suo successore nella cattedra episcopale, che resse dal 418 al 440, anno della morte.
 

 

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