Dedicazione delle basiliche romane dei ss. Pietro e Paolo

 

Solo in un momento posteriore rispetto al costituirsi delle grandi tradizioni liturgiche, ci fu una festa della dedicazione di chiese, come già nella prima alleanza si venne a costituire la festa della dedicazione e purificazione del tempio dopo la vittoria dei Maccabei sulla Siria (165 a.C.). La prima festa di dedicazione di chiese cristiane è infatti quella delle basiliche gerosolimitane del Martyrium e dell’Anastasi (335). Ma bisogna attendere l’XI sec. per trovare menzione della festa della dedicazione della basilica lateranense (9 novembre) e delle basiliche dedicate agli apostoli Pietro e Paolo (18 novembre).

La basilica di S. Pietro, costruita originariamente da Costantino sul colle Vaticano (ca. 330), sull’area di un antico cimitero ove si ritiene sepolto san Pietro, e consacrata da papa Silvestro, venne poi ricostruita nel XIV secolo e consacrata nel 1626, divenendo centro della cristianità e luogo di celebrazione dei due concili ecumenici del nostro tempo.

La basilica di S. Paolo fuori le mura, fu costruita nel 386 per ordine dell’imperatore Valentiniano II sulla via ostiense, nel luogo dove fu decapitato l’Apostolo delle genti, e venne consacrata da papa Siricio. Ricostruita dopo un incendio nel 1823, venne nuovamente consacrata da papa Pio IX che riunì in una sola celebrazione la festa della dedicazione delle due basiliche romane dedicate alle due “colonne” della chiesa universale, grandi nella loro debolezza e rocciose nel loro radicale affidamento all’unico Signore e Maestro, Gesù Cristo.

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