Sant’Adriano, abate (VII secolo )

 Adriano, africano di nascita, nella seconda metà del VII secolo era abate a Derida, vicino a Napoli, quando il papa Vitaliano, che conosceva la sua virtù e la sua scienza, pensò di nominarlo vescovo di Canterbury, in Inghilterra. Per umiltà, Adriano declinò l’offerta ma suggerì al papa la nomina del monaco Teodoro, che considerava fornito di maggiori doti, al quale egli si sarebbe però unito come collaboratore. Il pontefice, ritenendo la proposta una soluzione saggia, inviò a Canterbury Teodoro come vescovo e l’abate Adriano come aiutante. I due monaci, per raggiungere la loro nuova sede, passarono per la Francia, ma qui Adriano fu arrestato con l’accusa di essere un agente segreto dell’imperatore d’Oriente, che si recava in Inghilterra per tramare ai danni della Francia. In questo forzato soggiorno, la sua condotta fu così luminosamente esemplare ed evangelica che presto indusse i Francesi a liberarlo e a farlo proseguire verso il luogo della sua destinazione. Poté così raggiungere il vescovo Teodoro, che lo nominò abate del grande monastero dei santi Pietro e Paolo, in seguito intitolato a sant’Agostino, primo apostolo dell’Inghilterra. Fu abate esemplare e fondatore della scuola di Canterbury, che divenne il centro della cultura inglese. Morì il 9 gennaio 710.

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