MEMORIA - XXIII settimana “per Annum” – III del Salterio

 

 
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UFFICIO DELLE LETTURE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO
1. Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Tu che l’arcana voce di Dio
unico Figlio proclama,
o contemplata gloria degli angeli,
sei la salvezza e il vigore del mondo.

Cibo, bevanda, senso alla fatica
tu sei, dolcezza alla quiete, Cristo;
ogni disgusto, ogni triste livore
dall’anima disperdi.

Lieto splendore che vinci le tenebre,
dall’odioso Nemico salvaci;
sciogli l’impaccio delle colpe e guidaci
alla dimora del cielo.

Al Padre, eterno Signore dei secoli,
all’Unigenito amato, allo Spirito
dal coro dei credenti
gioiosamente si levi il cantico. Amen.

2. Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

L’alta tua fantasia
ha popolato, Signore, la terra,
con ordinata sapienza chiamando
e fiere e rettili e bestie del campo.

E, quasi te, sugli animali ignari
hai posto l’uomo, tua vivente immagine,
dell’universo coscienza e voce:
e così fu compiuto il sesto giorno.

La nostra nobiltà difendi, o Dio,
salva l’uomo dal male
che contamina il cuore
e i tuoi figli avvilisce.

La grazia accordi l’animo alla lode:
ogni groviglio di contesa sciogli,
prosperi nella pace il nostro giorno,
salvaci nella gioia.

A te leviamo, Padre, la supplica
per Gesù Cristo, tuo Figlio
che nello Spirito santo
regna con te nei secoli. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI  Dn 3,52-56
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
e siedi sui cherubini *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli, amen, *
degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA
Salmo 68,2-22.30-37
I (2-13)

Ant. 1 Mi divora lo zelo per la tua casa, * ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.

Salvami, o Dio: *
l’acqua mi giunge alla gola.

Affondo nel fango e non ho sostegno; †
sono caduto in acque profonde *
e l’onda mi travolge.

Sono sfinito dal gridare, †
riarse sono le mie fauci; *
i miei occhi si consumano nell’attesa del mio Dio.

Più numerosi dei capelli del mio capo *
sono coloro che mi odiano senza ragione.
Sono potenti i nemici che mi calunniano: *
quanto non ho rubato, lo dovrei restituire?

Dio, tu conosci la mia stoltezza *
e le mie colpe non ti sono nascoste.

Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, *
Signore, Dio degli eserciti;
per me non si vergogni *
chi ti cerca, Dio d’Israele.

Per te io sopporto l’insulto *
e la vergogna mi copre la faccia;
sono un estraneo per i miei fratelli, *
un forestiero per i figli di mia madre.

Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, *
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
Mi sono estenuato nel digiuno *
ed è stata per me un’infamia.

Ho indossato come vestito un sacco *
e sono diventato il loro scherno.
Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, *
gli ubriachi mi dileggiavano.

Gloria.

Ant. 1 Mi divora lo zelo per la tua casa, * ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.

II (14-22)

Ant. 2 Avvicinati a me, riscattami, Signore, * salvami dai miei nemici.

Ma io innalzo a te la mia preghiera, *
Signore, nel tempo della benevolenza;
per la grandezza della tua bontà, rispondimi, *
per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.

Salvami dal fango, che io non affondi, †
liberami dai miei nemici *
e dalle acque profonde.

Non mi sommergano i flutti delle acque †
e il vortice non mi travolga, *
l’abisso non chiuda su di me la sua bocca.

Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; *
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Non nascondere il volto al tuo servo, *
sono in pericolo: presto, rispondimi.
Avvicinati a me, riscattami, *
salvami dai miei nemici.

Tu conosci la mia infamia, †
la mia vergogna e il mio disonore; *
davanti a te sono tutti i miei nemici.

L’insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. †
Ho atteso compassione, ma invano, *
consolatori, ma non ne ho trovati.

Hanno messo nel mio cibo veleno *
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

Gloria.

Ant. 2 Avvicinati a me, riscattami, Signore, * salvami dai miei nemici.

III (30-37)

Ant. 3 Cieli e terra, mari e quanto in essi si muove, * date gloria a Dio.

Io sono infelice e sofferente; *
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.

Loderò il nome di Dio con il canto, *
lo esalterò con azioni di grazie,
che il Signore gradirà più dei tori, *
più dei giovenchi con corna e unghie.

Vedano gli umili e si rallegrino; *
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri *
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

A lui acclamino i cieli e la terra, *
i mari e quanto in essi si muove.

Perché Dio salverà Sion, †
ricostruirà le città di Giuda: *
vi abiteranno e ne avranno il possesso.

La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, *
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

Gloria.

Ant. 3 Cieli e terra, mari e quanto in essi si muove, * date gloria a Dio.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Tu sei benedetto, Signore.
Amen.

PRIMA LETTURA    Lam 1,2-6.10-12
Dal libro delle Lamentazioni.

Essa piange amaramente nella notte,
le sue lacrime scendono sulle guance;
nessuno le reca conforto,
fra tutti i suoi amanti;
tutti i suoi amici l’hanno tradita,
le sono divenuti nemici.
Giuda è emigrato
per la miseria e la dura schiavitù.
Egli abita in mezzo alle nazioni,
senza trovare riposo;
tutti i suoi persecutori l’hanno raggiunto
fra le angosce.
Le strade di Sion sono in lutto,
nessuno si reca più alle sue feste;
tutte le sue porte sono deserte,
i suoi sacerdoti sospirano,
le sue vergini sono afflitte
ed essa è nell’amarezza.
I suoi avversari sono i suoi padroni,
i suoi nemici sono felici,
perché il Signore l’ha afflitta
per i suoi misfatti senza numero;
i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù,
sospinti dal nemico.
Dalla figlia di Sion
è scomparso ogni splendore;
i suoi capi sono diventati come cervi
che non trovano pascolo;
camminano senza forze
davanti agli inseguitori.
L’avversario ha steso la mano
su tutte le sue cose più preziose;
essa infatti ha visto i pagani
penetrare nel suo santuario,
coloro ai quali avevi proibito
di entrare nella tua assemblea.
Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane;
danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo,
per sostenersi in vita.
«Osserva, Signore, e considera
come sono disprezzata!
Voi tutti che passate per la via,
considerate e osservate
se c’è un dolore simile al mio dolore,
al dolore che ora mi tormenta,
e con cui il Signore mi ha punito
nel giorno della sua ira ardente».

RESPONSORIO
Il tuo Figlio è spirato sulla croce,
e il suo fianco è squarciato
dall’impietosa lancia;
o benedetta Madre, non la sua,
bensì l’anima tua
è lacerata dal ferro crudele.

Più nessuno infierire può su Cristo Signore,
ma tu rimani ancora, intenta nella tua pena:
ancora non ti è dato di morire;
o benedetta Madre, non la sua,
bensì l’anima tua
è lacerata dal ferro crudele.

SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate.

Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr. Lc 2, 34-35).
Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l’anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era ispirato, la lancia crudele, non poté arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l’anima. L’anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva assolutamente staccare.
Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio, supererò di molto, nell’intensità, le sofferenze fisiche del martirio.
Non fu forse per te più che una spada quella parola che davvero trapassò l’anima ed arrivò fino a dividere anima e spirito? Ti fu detto infatti: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19, 26). Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di Gesù, il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un semplice uomo al posto del Dio vero. Come l’ascolto di queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro?
Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. Si meravigli piuttosto colui che non ricorda d’aver sentito Paolo includere tra le più grandi colpe dei pagani che essi furono privi di affetto. Questa colpa è stata ben lontana dal cuore di Maria, e sia ben lontana anche da quello dei suoi umili devoti.
Qualcuno potrebbe forse obiettare: Ma non sapeva essa in antecedenza che Gesù sarebbe morto? Certo. Non era forse certa che sarebbe ben presto risorto? Senza dubbio e con la più ferma fiducia. E nonostante ciò soffrì quando fu crocifisso? Sicuramente e in modo veramente terribile. Del resto chi sei mai tu, fratello, e quale strano genere di sapienza è il tuo, se ti meravigli della solidarietà nel dolore della Madre col Figlio, più che del dolore del Figlio stesso di Maria? Egli ha potuto morire anche nel corpo, e questa non ha potuto morire con lui nel suo cuore? Nel Figlio operò l’amore superiore a ogni altro amore. Nella Madre operò l’amore, al quale dopo quello di Cristo nessuno altro amore si può paragonare.

LAUS ANGELORUM MAGNA (laudabiliter)
Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
Gesù Cristo e Spirito Santo.

Signore Dio, *
Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
accogli la nostra supplica.

Tu che siedi alla destra del Padre, *
abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto: *
Salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo,
tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, *
nella gloria di Dio Padre con lo Spirito Santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
e lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
cerca il tuo servo
perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
perché siamo troppo infelici: *
aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE
Signore Gesù, che nel martirio della croce affidasti tua Madre al discepolo amato perché l’assistesse in tua vece, dona anche a noi, che per tua grazia ti siamo fratelli, di essere veramente figli della Vergine santa e accoglici tra gli eletti in paradiso, dove tu, nostro Signore e nostro Dio, vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

 .



LODI MATTUTINE
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LODI MATTUTINE

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

CANTICO DI ZACCARIA
Cantico Lc 1,68-79

Ant. Quasi uno specchio terso è il cuore della Vergine: tutto vi si riverbera il dolore di Cristo; * i chiodi, che straziano il corpo del Figlio, nell’anima la Madre crocifiggono.

Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,

e ha suscitato per noi una salvezza potente *
nella casa di Davide, suo servo,

come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:

salvezza dai nostri nemici, *
e dalle mani di quanti ci odiano.

Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,

del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,

di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.

E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,

per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,

grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge

per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell’ombra della morte

e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace».

Gloria.

Ant. Quasi uno specchio terso è il cuore della Vergine: tutto vi si riverbera il dolore di Cristo; * i chiodi, che straziano il corpo del Figlio, nell’anima la Madre crocifiggono.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

PRIMA ORAZIONE
Preghiamo. (pausa di preghiera silenziosa)
Signore Gesù, che nel martirio della croce affidasti tua Madre al discepolo amato perché l’assistesse in tua vece, dona anche a noi, che per tua grazia ti siamo fratelli, di essere veramente figli della Vergine santa e accoglici tra gli eletti in paradiso, dove tu, nostro Signore e nostro Dio, vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

SALMODIA
Cantico Ger 14,17-21

Ant. 1 Sia benedetto per sempre il tuo nome, o Dio d’Israele, * che dopo un lungo pianto ci infondi la tua gioia.

I miei occhi grondano lacrime *
notte e giorno, senza cessare.

Perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo *
da una ferita mortale.

Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città, ecco gli orrori della fame.

Anche il profeta e il sacerdote †
si aggirano per il paese *
e non sanno che cosa fare.

Hai forse rigettato completamente Giuda, *
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, *
e non c’è rimedio per noi?

Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene, *
l’ora della salvezza ed ecco il terrore!

Riconosciamo la nostra iniquità, Signore, †
l’iniquità dei nostri padri: *
contro di te abbiamo peccato.

Ma per il tuo nome non abbandonarci, †
non render spregevole il trono della tua gloria. *
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.

Gloria.

Ant. 1 Sia benedetto per sempre il tuo nome, o Dio d’Israele, * che dopo un lungo pianto ci infondi la tua gioia.

Salmi Laudativi

Ant. 2 Mille volte più grave di quello del parto è questo tuo dolore, o vergine Maria, * sotto la croce del figlio che avevi generato senza pena.
        Sal 99
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, †
servite il Signore nella gioia, *
Presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che il Signore è Dio; †
egli ci ha fatti e noi siamo suoi, *
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie, †
i suoi atri con canti di lode, *
lodatelo, benedite il suo nome;

poiché buono è il Signore, †
eterna la sua misericordia, *
la sua fedeltà per ogni generazione.

        Sal 116
Lodate il Signore, popoli tutti, *
voi tutte, nazioni, dategli gloria;

perché forte è il suo amore per noi *
e la fedeltà del Signore dura in eterno.

Gloria.

Ant. 2 Mille volte più grave di quello del parto è questo tuo dolore, o vergine Maria, * sotto la croce del figlio che avevi generato senza pena.

       Salmo diretto Sal 50
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia; *
nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

Lavami da tutte le mie colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli, *
retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa sono stato generato, *
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore *
e nell’intimo m’insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia, *
esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro, *
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla tua presenza *
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, *
sostieni in me un animo generoso.

Insegnerò agli erranti le tue vie *
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra *
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio *
e, se offro olocausti, non li accetti.

Uno spirito contrito *
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, *
tu, o Dio, non disprezzi.

Nel tuo amore fa’ grazia a Sion, *
rialza le mura di Gerusalemme.

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *
l’olocausto e l’intera oblazione,
allora immoleranno vittime *
sopra il tuo altare.

Gloria.

SECONDA ORAZIONE
Dio pietoso, rivelaci l’ineffabile tua misericordia, che da ogni colpa ci salvi e da ogni pena meritata ci liberi. Per Cristo nostro Signore.

INNO
Il Salvatore s’immola sul Golgota;
ai piedi suoi Maria
offre e consacra sullo stesso altare
il dolore dell’animo.

Atroce, ogni ferita si riverbera
nelle materne viscere;
ogni spina dell’orrida corona
ti punge il cuore, o Vergine.

Tu che un giorno nell’estasi
hai partorito dolcemente il Figlio,
sotto la croce la nostra Salvezza
generi nello spasimo.

La morte pone, pietosa, termine
alla pena di Cristo;
ma in te non finisce lo strazio,
tu senti ancora la lancia crudele.

Nell’ombra angosciata di un cupo tramonto,
forte e serena stai,
ultimo lembo azzurro di speranza,
presaga della Pasqua.

Gloria cantiamo a te, Cristo Signore
che sei risorto dai morti,
gloria al Padre e allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.

ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
Al nostro Salvatore, figlio di Dio e nato da donna, acclamiamo con gioia:

Gesù, fiore illibato della beata vergine Maria, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Cristo, che, splendido di nuova luce, sei venuto la grembo di Maria, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Redentore, che fosti l’attesa e la speranza dell’antico popolo di Dio, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Signore, che hai reso gloriosa la verginità di colei che ti ha generato, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Gesù, che dall’alto della croce hai affidato alla Madre i tuoi fratelli, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Cristo, che hai associato la tua e nostra Madre alla gloria pasquale, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.

Padre nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci esaudisca
Amen.

oppure

La santa Trinità ci salvi e ci benedica
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale

 .


ORA MEDIA
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ORA MEDIA

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO

Terza

Tu che invocato ti effondi,
con il Padre e col Figlio unico Dio,
o Spirito, discendi
senza indugio nei cuori.

Gli affetti, i pensieri, la voce
cantino la tua lode;
la tua fiamma divampi
e gli uomini accenda d’amore.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.

Sesta

O Dio glorioso, altissimo sovrano,
che i tempi diversi alternando,
orni di dolce chiarità il mattino
e l’infocato meriggio avvampi,

placa la furia delle discordie,
spegni il funesto ardore dell’odio,
dona alle membra sanità e vigore,
agli animi dona la pace.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli.

Amen.

Nona

Perpetuo vigore degli esseri,
che eterno e immutabile stai
e la vicenda regoli del giorno
nell’inesausto gioco della luce,

la nostra sera irradia
del tuo vitale splendore;
premia la morte dei giusti
col giorno che non tramonta.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito santo
vive e governa nei secoli.

Amen.

SALMODIA
Salmo 21
I (2-12)

Ant. 1 In te, Signore, hanno sperato i nostri padri, * e non rimasero delusi.

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.

Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.

Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;

a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.

Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.

Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; *
lo liberi, se è suo amico».

Sei tu che mi hai tratto dal grembo, *
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, *
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.

Da me non stare lontano, †
poiché l’angoscia è vicina *
e nessuno mi aiuta.

Gloria.

Ant. 1 In te, Signore, hanno sperato i nostri padri, * e non rimasero delusi.

II (13-23)

Ant. 2 Tu che mi salvi, non stare lontano, * Signore, accorri in mio aiuto.

Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.

Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.

È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola, *
su polvere di morte mi hai deposto.

Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.

Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.

Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, *
dalle unghie del cane la mia vita.

Salvami dalla bocca del leone *
e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all’assemblea.

Gloria.

Ant. 2 Tu che mi salvi, non stare lontano, * Signore, accorri in mio aiuto.

III (24-32)

Ant. 3 Si parlerà del Signore alle generazioni future, * al popolo che verrà annunzieranno la sua giustizia.

Lodate il Signore, voi che lo temete, †
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, *
lo tema tutta la stirpe di Israele;

perché egli non ha disprezzato nè sdegnato *
l’afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto, *
ma, al suo grido d’aiuto, lo ha esaudito.

Sei tu la mia lode nella grande assemblea, *
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.

I poveri mangeranno e saranno saziati, †
loderanno il Signore quanti lo cercano: *
«Viva il loro cuore per sempre».

Ricorderanno e torneranno al Signore *
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui *
tutte le famiglie dei popoli.

Poiché il regno è del Signore, *
egli domina su tutte le nazioni.

A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra, *
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.

E io vivrò per lui, *
lo servirà la mia discendenza.

Si parlerà del Signore alla generazione che viene; *
annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: *
«Ecco l’opera del Signore!».

Gloria.

Ant. 3 Si parlerà del Signore alle generazioni future, * al popolo che verrà annunzieranno la sua giustizia.

Alle altre Ore salmodia complementare

Terza

LETTURA BREVE    Ez 36,26-27a
Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi.

Mandi il tuo Spirito, o Dio, e gli esseri sono creati.
Mandi il tuo Spirito, o Dio, e gli essere sono creati * e rinnovi la faccia della terra.

Tu lo elargisci, ed essi lo ricevono.
E rinnovi la faccia della terra.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Mandi il tuo Spirito, o Dio, e gli essere sono creati * e rinnovi la faccia della terra.

ORAZIONE
Col dono dello Spirito, o Dio d’amore, in noi conferma l’alleanza eterna, e l’ardore di carità nella nostra vita a tutti gli uomini la manifesti. Per Cristo nostro Signore.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Sesta

LETTURA BREVE    1 Gv 2,1b-2
Figlioli miei, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

L’anima mia attende il Signore.
L’anima mia attende il Signore, * spera l’anima mia nella sua parola.

Grande è presso di lui la redenzione.
Spera l’anima mia nella sua parola.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
L’anima mia attende il Signore, * spera l’anima mia nella sua parola.

ORAZIONE
Dio giusto e santo, ai tuoi servi non ricusare la grazia che salva, se il Figlio tuo crocifisso nel santuario celeste ti supplica: fa’ che possiamo un giorno esaltare la tua pietà infinita, quando saremo gloriosi con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

Nona

LETTURA BREVE    1 Pt 2,24
Carissimi, Cristo portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia.

Io sono prostrato nella polvere.
Io sono prostrato nella polvere, * dammi vita, Signore.

Secondo la tua parola.
Dammi vita, Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Io sono prostrato nella polvere, * dammi vita, Signore.

ORAZIONE
Nel Figlio da te amato, confitto a un infame patibolo, donaci di riconoscere, Dio onnipotente, il Signore dell’universo; da quella croce discenda su noi la grazia di vincere ogni insidia del mondo e di rifulgere un giorno con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.

 .


VESPRO
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Ss. Cornelio, papa,
e Cipriano, vescovo,
martiri
MEMORIA
 
VESPRI
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

oppure

Signore ascolta la nostra preghiera
E il nostro grido giunga fino a te

RITO DELLA LUCE
Splenda su noi, Signore,
la luce dei tuo volto.
Il nostro cuore in festa
canti di gioia

Più che per messe copiosa
o vendemmia felice,
il nostro cuore in festa
canti di gioia

Splenda su noi, Signore,
la luce dei tuo volto.
Il nostro cuore in festa
canti di gioia

INNO
Gli eterni doni di Cristo Signore
gioiosamente cantiamo:
così la Chiesa esalta
le vittorie dei martiri

e leva la sua lode
agli eroi della fede,
ai cittadini beati del cielo,
onore del popolo santo.

L’incubo del tiranno non li vince
né li piega lo scempio delle membra;
a prezzo di orribile morte
conquistano la vita.

Sono gettati sui roghi
o in pasto alle belve azzannanti;
la mano del carnefice li strazia,
armata di unghiati tormenti.

O prodigio di grazia!
La fede viva, la speranza indomita
e la divina carità trionfa
sul tenebroso Principe del mondo.

Riluce in essi la gloria del Padre
e l’infocato amore dello Spirito
e la superna bellezza del Figlio,
che di sé allieta le schiere celesti. Amen.

NOTIZIA DEI SANTI
Cornelio divenne vescovo di Roma nel marzo del 251. La sua elezione fu impugnata dal prete Novaziano, che, divenuto antipapa, diede origine a un gravissimo scisma. L’autorità del vescovo di Cartagine, Cipriano, contribuì molto a far riconoscere nelle Chiese il papa legittimo. Pastore umile e prudente, Cornelio scrisse una lettera alla comunità cristiana di Antiochia, illustrando le ragioni pastorale della sua linea misericordiosa nei confronti dei cristiani che avevano defezionato durante la persecuzione. Esiliato dall’imperatore Gallo, morì martire a Civitavecchia nel giugno del 253. I suoi resti mortali vennero quasi subito traslati a Roma, nella cripta dei papi del cimitero di Callisto.
Tascio Cipriano nacque a Cartagine verso il 210 da una ricca famiglia pagana e ricevette una formazione umanistica molto accurata. Dopo una gioventù passata nel traviamento, si trasfigurò col battesimo in un uomo nuovo, dedito allo studio della sacra Scrittura e alla pratica dei consigli evangelici.
Divenuto nel 249 vescovo della sua città, rivolse le sue cure ai poveri, al miglioramento morale dei fedeli, all’esaltazione della verginità consacrata.
Durante la persecuzione di Decio, si rifugiò lontano dal capoluogo, mantenendo un’assidua corrispondenza col clero e col popolo dei credenti. Anche per questo dovette sopportare accuse ingiuste e gravi incomprensioni. Si adoperò a ridare pace e unità alla Chiesa e a chiarire nelle molte controversie del suo tempo la vera dottrina.
Arrestato e condannato a morte nella persecuzione di Valeriano, mantenne durante il processo un comportamento improntato a grande dignità e il 14 settembre258 accolse la morte di spada con la fede viva e la certa speranza del buon testimone del Signore.

SALMODIA
Salmo 134
I (1-12)

Ant. 1 Lodate il nome del Signore, * lodatelo, servi del Signore. †

Lodate il nome del Signore, *
lodatelo, servi del Signore,
† voi che state nella casa del Signore, *
negli atri della casa del nostro Dio.

Lodate il Signore: il Signore è buono; *
cantate inni al suo nome, perché è amabile.
Il Signore si è scelto Giacobbe, *
Israele come suo possesso.

Io so che grande è il Signore, *
il nostro Dio sopra tutti gli dèi.

Tutto ciò che vuole il Signore, lo compie †
in cielo e sulla terra, *
nei mari e in tutti gli abissi.

Fa salire le nubi dall’estremità della terra, †
produce le folgori per la pioggia, *
dalle sue riserve libera i venti.

Egli percosse i primogeniti d’Egitto, *
dagli uomini fino al bestiame.
Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, *
contro il faraone e tutti i suoi ministri.

Colpì numerose nazioni *
e uccise re potenti:
Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, *
e tutti i regni di Cànaan.

Diede la loro terra in eredità a Israele, *
in eredità a Israele suo popolo.

Gloria.

Ant. 1 Lodate il nome del Signore, * lodatelo, servi del Signore.

II (13-21)

Ant. 2 Sacerdoti del Signore, benedite il Signore; * voi che temete il Signore, benedite il Signore.

Signore, il tuo nome è per sempre; *
Signore, il tuo ricordo per ogni generazione.

Il Signore guida il suo popolo, *
si muove a pietà dei suoi servi.

Gli idoli dei popoli sono argento e oro, *
opera delle mani dell’uomo.
Hanno bocca e non parlano; *
hanno occhi e non vedono;

hanno orecchi e non odono; *
non c’è respiro nella loro bocca.
Sia come loro chi li fabbrica *
e chiunque in essi confida.

Benedici il Signore, casa d’Israele; *
benedici il Signore, casa di Aronne;
Benedici il Signore, casa di Levi; *
voi che temete il Signore, benedite il Signore.

Da Sion sia benedetto il Signore *
che abita in Gerusalemme.

Gloria.

Ant. 2 Sacerdoti del Signore, benedite il Signore; * voi che temete il Signore, benedite il Signore.

PRIMA ORAZIONE
O Dio, che hai debellato il potere delle tenebre e reso forti e animosi i tuoi servi nella battaglia della vita, abbi pietà di noi; non lasciare che ci ingannino gli idoli vani, ma donaci di benedire il tuo nome in eterno nel possesso della tua eredità. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE
Cantico Lc 1,46-55

Ant. «A voi, miei amici, dico: * non temete coloro che uccidono il corpo».

L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria.

L’anima mia *
magnifica il Signore.

Ant. «A voi, miei amici, dico: * non temete coloro che uccidono il corpo».

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

SECONDA ORAZIONE
O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano, pastori generosi e martiri intrepidi, con il loro aiuto rendici forti e perseveranti nella fede e donaci di collaborare assiduamente all’unità della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO
Chi nel sangue immacolato dell’Agnello
ha lavato le sue vesti,
entri e sieda nella sala del convito,
dove Cristo accoglie in festa.

Chi alla luce sfolgorante della Pasqua
la sua lampada ha riacceso
e con l’olio della fede l’alimenta,
corra lieto incontro a Cristo.

Orazione
Dà alla tua Chiesa, o Padre, di fuggire ogni azione ingiusta e di non avere mai parte alcuna nei disegni degli iniqui perché, santificata dal tuo Spirito, si affidi a te con animo puro e si senta in ogni tempo sorretta dalla tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

INTERCESSIONI
Al Signore Gesù, perfetto modello di ogni credente, rivolgiamo la nostra preghiera:
Lode a te, o Cristo, testimone fedele.

Nessuna tentazione poté separare i santi martiri Cornelio e Cipriano dall’unità del tuo corpo;
− raccogli nel vincolo della carità quanti credono nel tuo nome.

Questi martiri hanno sopportato con coraggio la persecuzione per il vangelo;
− sostieni con la tua grazia chi soffre a causa della fede.

Essi, per darti testimonianza, hanno disprezzato ogni mondano valore;
− libera i nostri cuori dall’amor proprio e dal desiderio di dominare sugli altri.

Forti della speranza di risorgere un giorno, non hanno esitato a dare la vita per te;
− fa’ che viviamo nell’attesa della tua gloriosa venuta.

Tu che hai chiamato tutti gli uomini alla gioia del tuo regno,
− dona ai fedeli defunti l’eredità promessa del cielo.

Spronati dalla parola di Cristo, rivolgiamo a Dio la lode e l’implorazione:
Padre Nostro.

CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci custodisca
Amen.

oppure

La santa Trinità ci salvi e ci benedica
Amen.

Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale

 .


COMPIETA
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COMPIETA

Convertici, Dio, nostra salvezza.
E placa il tuo sdegno verso di noi.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO
Divina luce, Cristo,
stella che splendi sulla nostra sera,
ai servi che ti invocano
dona l’eterna vita.

Noi ti preghiamo e al sonno
ci abbandoniamo sereni:
se tu pietoso vigili,
senza affanno è il riposo.

Torbido sogno non ci inquieta
né ci inganna il Nemico,
se tu nella notte difendi
i cuori incontaminati.

Guardaci dal tuo trono,
sventa ogni perfida insidia,
proteggi i poveri che hai redento
a prezzo del tuo sangue.

A tua immagine ci hai creati
nel corpo e nello spirito:
nella tenebra orrenda
veglia sull’opera tua.

Al Padre eleviamo la lode,
all’unico suo Figlio,
allo Spirito Santo,
ora e per sempre. Amen.

SALMODIA
Salmo 87

Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore

Signore, Dio della mia salvezza, *
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera, *
tendi l’orecchio al mio lamento.

Io sono colmo di sventure, *
la mia vita è vicina alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, *
sono come un uomo ormai privo di forza.

È tra i morti il mio giaciglio, *
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo *
e che la tua mano ha abbandonato.

Mi hai gettato nella fossa profonda, *
nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno *
e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.

Hai allontanato da me i miei compagni, *
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo; *
si consumano i miei occhi nel patire.

Tutto il giorno ti chiamo, Signore, *
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti? *
O sorgono le ombre a darti lode?

Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, *
la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, *
la tua giustizia nel paese dell’oblio?

Ma io a te, Signore, grido aiuto, *
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi, *
perché mi nascondi il tuo volto?

Sono infelice e morente dall’infanzia, *
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira, *
i tuoi spaventi mi hanno annientato,

mi circondano come acqua tutto il giorno, *
tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti, *
mi sono compagne solo le tenebre.

Gloria.

Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore

LETTURA BREVE    Ger 14,9
Tu sei  in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome: non abbandonarci, Signore Dio nostro.

Pietà di me, o Dio.
Pietà di me, o Dio, * in te mi rifugio.

Mi riparo all’ombra delle tue ali.
In te mi rifugio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.
Pietà di me, o Dio, * in te mi rifugio.

CANTICO DI SIMEONE
Cantico Lc 2,19-32

Ant. A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;

perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.

Gloria.

Ant. A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.

ORAZIONE
Donaci, o Padre, di essere uniti nella fede alla morte e alla sepoltura del Figlio tuo, per risorgere alla vita nuova con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

ANTIFONA ALLA B.V. MARIA
Ave, regina dei cieli,
ave, signora degli angeli;
porta e radice di salvezza,
rechi nel mondo la luce.
Godi, vergine gloriosa,
bella fra tutte le donne;
salve, o tutta santa,
prega per noi Cristo Signore.

Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.

CONCLUSIONE
Dormiamo in pace.
Vigiliamo in Cristo.

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