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LODI MATTUTINE
ORA MEDIA
VESPRI
COMPIETA
UFFICIO DELLE LETTURE
Il Venerdì santo nella Passione del Signore l’Ufficio delle letture si celebri, per quanto è possibile, prima delle Lodi mattutine e con la partecipazione del popolo.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Lode a te, Signore, re di eterna gloria.
INNO
Lotta gloriosa, cruenta vittoria
oggi celebri il canto:
sul Calvario il Signore
immolato trionfa.
L’albero del primo giardino
disseminò la morte;
dall’albero della croce
rifiorisce la vita.
È l’ora, il disegno del Padre
mirabilmente si compie:
ecco il Figlio di Dio
da grembo vergine nasce;
vive con noi, cammina
sulle sordide strade;
docile agnello, sospira
l’altare della croce.
Strazio crudele! Muore
di sete, di insulti, di spasimi;
scorre il sangue e purifica
il mondo contaminato.
A te sia lode nei secoli,
o Trinità beata;
conserva nella tua grazia
i cuori dei redenti. Amen.
oppure:
O gran Padre! per Lui che s’immola,
cessi alfine quell’ira tremenda;
e de’ ciechi l’insana parola
volgi in meglio, pietoso Signor.
Sì, quel Sangue sovr’essi discenda;
ma sia pioggia di mite lavacro:
tutti errammo; di tutti quel sacro
santo Sangue cancelli l’error.
E tu, Madre, che immota vedesti
un tal Figlio morir sulla croce,
per noi prega, o regina de’ mesti,
che il possiamo in sua gloria veder:
che i dolori, onde il secolo atroce
fa de’ buoni più tristo l’esilio,
misti al santo patir del tuo Figlio,
ci sian pegno d’eterno goder.
RESPONSORIO
Dice il Signore: «L’empio mi consegnerà
ai sommi sacerdoti e ai capi del popolo».
Pietro lo seguiva da lontano
per vedere la conclusione.
Entrato nel cortile del sommo sacerdote,
Pietro si pose a sedere fra i servi
per vedere la conclusione.
Non si dice il Cantico dei tre giovani.
SALMODIA
Salmo 31
Ant. 1 «Padre, se questo calice non può passare senza che io lo beva, * sia fatta la tua volontà».
Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa, *
e perdonato il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa alcun male *
e nel cui spirito non è inganno.
Tacevo e si logoravano le mie ossa, *
mentre gemevo tutto il giorno.
Giorno e notte pesava su di me la tua mano, *
come per arsura d’estate inaridiva il mio vigore.
Ti ho manifestato il mio peccato, *
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» *
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
Per questo ti prega ogni fedele *
nel tempo dell’angoscia.
Quando irromperanno grandi acque *
non lo potranno raggiungere.
Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, *
mi circondi di esultanza per la salvezza.
Ti farò saggio, t’indicherò la via da seguire; *
con gli occhi su di te, ti darò consiglio.
Non siate come il cavallo e come il mulo
privi d’intelligenza; †
si piega la loro fierezza con morso e briglie, *
se no, a te non si avvicinano.
Molti saranno i dolori dell’empio, *
ma la grazia circonda chi confida nel Signore.
Gioite nel Signore ed esultate, giusti, *
giubilate, voi tutti, retti di cuore.
Gloria.
Ant. 1 «Padre, se questo calice non può passare senza che io lo beva, * sia fatta la tua volontà».
Salmo 66
Ant. 2 «Vegliate e pregate, - dice il Signore - * per non cadere in tentazione».
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, *
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via, *
fra tutte le genti la tua salvezza.
Ti lodino i popoli, Dio, *
ti lodino i popoli tutti.
Esultino le genti e si rallegrino, †
perché giudichi i popoli con giustizia, *
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, Dio, *
ti lodino i popoli tutti.
La terra ha dato il suo frutto. *
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio *
e lo temano tutti i confini della terra.
Gloria.
Ant. 2 «Vegliate e pregate, - dice il Signore - * per non cadere in tentazione».
Salmo 79
Ant. 3 (duplex) «Simone dormi? Non siete stati capaci * di vegliare con me un’ora sola?
Vedete come Giuda invece non dorme * e si affretta a consegnarmi ai Giudei».
Tu, pastore d’Israele, ascolta, *
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Assiso sui cherubini rifulgi *
davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse.
Risveglia la tua potenza *
e vieni in nostro soccorso.
Rialzaci, Signore, nostro Dio, *
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Signore, Dio degli eserciti, †
fino a quando fremerai di sdegno *
contro le preghiere del tuo popolo?
Tu ci nutri con pane di lacrime, *
ci fai bere lacrime in abbondanza.
Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, *
e i nostri nemici ridono di noi.
Rialzaci, Dio degli eserciti, *
fa’ risplendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Hai divelto una vite dall’Egitto, *
per trapiantarla hai espulso i popoli.
Le hai preparato il terreno, *
hai affondato le sue radici e ha riempito la terra.
La sua ombra copriva le montagne *
e i suoi rami i più alti cedri.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare *
e arrivavano al fiume i suoi germogli.
Perché hai abbattuto la sua cinta *
e ogni viandante ne fa vendemmia?
La devasta il cinghiale del bosco *
e se ne pasce l’animale selvatico.
Dio degli eserciti, volgiti, *
guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, *
il germoglio che ti sei coltivato.
Quelli che l’arsero col fuoco e la recisero, *
periranno alla minaccia del tuo volto.
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, *
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te più non ci allontaneremo, *
ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.
Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, *
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Gloria.
Ant. 3 (duplex) «Simone dormi? Non siete stati capaci * di vegliare con me un’ora sola?
Vedete come Giuda invece non dorme * e si affretta a consegnarmi ai Giudei».
Salmo 85,1-7
Ant. 4 Come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai tosatori, * nell’umiliazione non aprì la sua bocca.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi, *
perché io sono povero e infelice.
Custodiscimi perché sono fedele; *
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.
Pietà di me, Signore, *
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo, *
perché a te, Signore, innalzo l’anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni, *
sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera *
e sii attento alla voce della mia supplica.
Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido *
e tu mi esaudirai.
Gloria.
Ant. 4 Come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai tosatori, * nell’umiliazione non aprì la sua bocca.
Salmo 35
Ant. 5 Pilato disse: «Non sono responsabile * del sangue di questo giusto».
Nel cuore dell’empio parla il peccato, *
davanti ai suoi occhi non c’è timor di Dio.
Poiché egli si illude con se stesso *
nel ricercare la sua colpa e detestarla.
Inique e fallaci sono le sue parole, *
rifiuta di capire, di compiere il bene.
Iniquità trama sul suo giaciglio, †
si ostina su vie non buone, *
via da sé non respinge il male.
Signore, la tua grazia è nel cielo, *
la tua fedeltà fino alle nubi;
la tua giustizia è come i monti più alti, †
il tuo giudizio come il grande abisso: *
uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! *
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si saziano dell’abbondanza della tua casa *
e li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita, *
alla tua luce vediamo la luce.
Concedi la tua grazia a chi ti conosce, *
la tua giustizia ai retti di cuore.
Non mi raggiunga il piede dei superbi, *
non mi disperda la mano degli empi.
Ecco, sono caduti i malfattori, *
abbattuti, non possono rialzarsi.
Gloria.
Ant. 5 Pilato disse: «Non sono responsabile * del sangue di questo giusto».
Salmo 80, 8b-17
Ant. 6 (duplex) «Popolo mio, che cosa ti ho fatto? * In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
Forse perché ti ho fatto uscire dall’Egitto, * tu hai preparato la croce per il tuo Salvatore?».
«Avvolto nella nube ti ho dato risposta, *
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba.
Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; *
Israele, se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un altro dio *
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore tuo Dio, †
che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto; *
apri la tua bocca, la voglio riempire.
Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, *
Israele non mi ha obbedito.
L’ho abbandonato alla durezza del suo cuore, *
che seguisse il proprio consiglio.
Se il mio popolo mi ascoltasse, *
se Israele camminasse per le mie vie!
Subito piegherei i suoi nemici *
e contro i suoi avversari porterei la mia mano.
I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi *
e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
li nutrirei con fiore di frumento, *
li sazierei con miele di roccia».
Gloria.
Ant. 6 (duplex) «Popolo mio, che cosa ti ho fatto? * In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
Forse perché ti ho fatto uscire dall’Egitto, * tu hai preparato la croce per il tuo Salvatore?».
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Tu sei benedetto, Signore.
Amen.
LETTURA BIBLICA
Passione del Signore nostro Gesù Cristo secondo Luca
I (22,7-53)
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?». Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate». Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.
Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
«Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi».
Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra i malfattori”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre».
RESPONSORIO
«Ero come agnello mansueto:
ero portato al macello e non lo sapevo.
Essi tramavano contro di me e dicevano:
“Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio,
strappiamolo dalla terra dei viventi”.
Sorgi, Signore, affrontali, abbattili,
loro che contro di me vanno dicendo:
“Abbattiamo l’albero nel suo rigoglio,
strappiamolo dalla terra dei viventi”».
II (22,54 – 23,25)
Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito, pianse amaramente.
Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?». E molti altri insulti dicevano contro di lui.
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento starà “il Figlio dell’uomo seduto alla destra della potenza di Dio”». Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
Tutta l’assemblea si alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re». Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest’uomo». Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. C’erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c’era stata inimicizia tra loro.
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!». Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
RESPONSORIO
«Contro di me fremevano gli empi,
s’indurì contro di me il loro cuore.
Essi stabilirono il mio prezzo:
trenta sicli d’argento
sono stato da loro valutato.
Si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte;
trenta sicli d’argento
sono stato da loro valutato».
III (23,26-56)
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a “dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!”. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
“Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte”.
Il popolo stava “a vedere”, i capi invece lo “schernivano” dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli “dell’aceto”, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest’uomo era giusto». Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.
RESPONSORIO
«Al sacrificio, solitaria vittima,
tu vai, Signore, per tutti.
Non c’è Pietro con te, che pur diceva:
“Per te voglio morire”.
Ti abbandonò Tommaso, che gridava:
“Andiamo tutti a morire con lui”.
Nessuno c’è dei tuoi: tu muori solo,
Figlio e Dio mio,
che immacolata mi preservasti.
Venite e vedete l’Uomo-Dio
a una croce confitto.
Nessuno c’è dei tuoi: tu muori solo,
Figlio e Dio mio,
che immacolata mi preservasti».
Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente la Prima Orazione.
ORAZIONE
Salvatore e Signore, che, secondo l’eterno disegno del Padre, hai preso su di te con amore ineffabile ogni miseria nostra, ogni ferita, in questo santo giorno concedi in virtù del tuo sangue che gli uomini siano liberati da tutte le colpe e possano abitare nella patria celeste con te, che sei Dio, e vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
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LODI MATTUTINE
Torna all'inizio
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Lode a te, Signore, re di eterna gloria.
Non si dice il Cantico di Zaccaria.
PRIMA ORAZIONE
Preghiamo. (Pausa di preghiera silenziosa)
Dio forte e clemente, che dalla croce di Cristo effondi sull’universo tutti i tesori del tuo amore immenso, ravviva la speranza dei peccatori che piangono le loro colpe, e chiama alla gioia del paradiso quanti con umile cuore confessano la tua misericordia. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
SALMODIA
Cantico Is 49,1-4
Ant. 1 Il Signore mi ha nascosto all’ombra della sua mano, * mi ha reso freccia appuntita.
Ascoltatemi, o isole, *
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato, *
fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata, *
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita, *
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, *
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato, *
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, *
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Gloria.
Ant. 1 Il Signore mi ha nascosto all’ombra della sua mano, * mi ha reso freccia appuntita.
Salmi Laudativi
Ant. 2 «Ogni giorno sedevo tra voi nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. * Ora mi avete flagellato e mi portate a essere crocifisso».
Sal 148
Lodate il Signore dai cieli, *
lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, *
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna, *
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.
Lodatelo, cieli dei cieli, *
voi acque al di sopra dei cieli.
Lodino tutti il nome del Signore, *
perché egli disse e furono creati.
Li ha stabiliti per sempre, *
ha posto una legge che non passa.
Lodate il Signore dalla terra, *
mostri marini e voi tutti abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia, *
vento di bufera che obbedisce alla sua parola,
monti e voi tutte, colline, *
alberi da frutto e tutti voi, cedri,
voi fiere e tutte le bestie, *
rettili e uccelli alati.
I re della terra e i popoli tutti, *
i governanti e i giudici della terra,
i giovani e le fanciulle, †
i vecchi insieme ai bambini *
lodino il nome del Signore:
perché solo il suo nome è sublime, †
la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. *
Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.
È canto di lode per tutti i suoi fedeli, *
per i figli di Israele, popolo che egli ama.
Sal 149
Cantate al Signore un canto nuovo; *
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore, *
esultino nel loro Re i figli di Sion.
Lodino il suo nome con danze, *
con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo, *
incorona gli umili di vittoria.
Esultino i fedeli nella gloria, *
sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca *
e la spada a due tagli nelle loro mani,
per compiere la vendetta tra i popoli *
e punire le genti;
per stringere in catene i loro capi, *
i loro nobili in ceppi di ferro;
per eseguire su di essi *
il giudizio già scritto:
questa è la gloria *
per tutti i suoi fedeli.
Sal 150
Lodate il Signore nel suo santuario, *
lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Lodatelo per i suoi prodigi, *
lodatelo per la sua immensa grandezza.
Lodatelo con squilli di tromba, *
lodatelo con arpa e cetra;
lodatelo con timpani e danze, *
lodatelo sulle corde e sui flauti.
Lodatelo con cembali sonori, †
lodatelo con cembali squillanti; *
ogni vivente dia lode al Signore.
Sal 116
Lodate il Signore, popoli tutti, *
voi tutte, nazioni, dategli gloria;
perché forte è il suo amore per noi *
e la fedeltà del Signore dura in eterno.
Gloria.
Ant. 2 «Ogni giorno sedevo tra voi nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. * Ora mi avete flagellato e mi portate a essere crocifisso».
Salmo diretto Sal 108,1-5.21-27.30-31
Dio della mia lode, non tacere, *
poiché contro di me si sono aperte
la bocca dell’empio e dell’uomo di frode;
parlano di me con lingua di menzogna. †
Mi investono con parole di odio, *
mi combattono senza motivo.
In cambio del mio amore mi muovono accuse, *
mentre io sono in preghiera.
Mi rendono male per bene *
e odio in cambio di amore.
Ma tu, Signore Dio, †
agisci con me secondo il tuo nome: *
salvami, perché buona è la tua grazia.
Io sono povero e infelice *
e il mio cuore è ferito nell’intimo.
Scompaio come l’ombra che declina, *
sono sbattuto come una locusta.
Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, *
il mio corpo è scarno e deperisce.
Sono diventato loro oggetto di scherno, *
quando mi vedono scuotono il capo.
Aiutami, Signore mio Dio, *
salvami per il tuo amore.
Sappiano che qui c’è la tua mano: *
tu, Signore, tu hai fatto questo.
Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, *
lo esalterò in una grande assemblea;
poiché si è messo alla destra del povero *
per salvare dai giudici la sua vita.
Gloria.
SECONDA ORAZIONE
Dio misericordioso, dona e conserva ai credenti la salvezza che ci viene dalla passione redentrice, e sciogli nell’uomo ogni impaccio di colpa e di debolezza col soccorso della tua pietà senza fine. Per Cristo nostro Signore.
INNO
Albero santo e nobile,
croce di Cristo,
tronco su tutti amabile,
dolce è il tuo frutto!
Piega i tuoi rami, mitiga
la ruvidezza,
il tuo legno sia morbido
al Re che muore.
Tu presenti la Vittima
che tutti salva,
tu sei del sangue rorida
che ci redime.
Al Padre, all’Unigenito
morto e risorto
e al Paracleto Spirito
salga la lode. Amen.
ACCLAMAZIONI A CRISTO SIGNORE
Al Re dei secoli, che è morto e risorto per donarci la vita, innalziamo le nostre invocazioni.
Cristo, che hai umiliato l’arroganza del nostro antico Nemico, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Salvatore, che dalla croce irradi sul mondo la tua potenza salvifica, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Figlio dell’Altissimo, che, inchiodato al patibolo hai promesso al ladro pentito il paradiso, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Dio, che regni nel cielo e per liberare l’uomo hai sopportato il rifiuto dei tuoi servi, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Giudice degli angeli, che sei stato sottoposto al giudizio degli uomini, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Signore eterno e forte, che morendo in croce ci hai procurato col tuo sangue la gloria della risurrezione, Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Padre nostro.
CONCLUSIONE
Il Signore ci benedica e ci esaudisca.
Amen.
oppure:
La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
Amen.
Nella celebrazione pubblica presieduta dal sacerdote o dal diacono si può concludere con la benedizione, nella forma classica o nelle forme solenni previste dal Messale.
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ORA MEDIA
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O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Lode a te, Signore, re di eterna gloria.
INNO
Terza
È l’ora terza. Gesù Signore
sale ingiuriato la croce,
ma noi pensosi gli offriamo
l’affetto di un animo orante.
Se in te nasce il Figlio di Dio,
la vita conservi incolpevole
e, con voce assidua implorando,
dischiudi il tuo cuore allo Spirito.
Quest’ora ha segnato la fine
al lungo torpore del male,
ha debellato la morte,
ha cancellato la colpa.
Di qui l’epoca inizia
della salvezza di Cristo,
nelle Chiese dell’universo
la verità s’irradia della fede.
Dalla gloria del suo patibolo
Gesù parla alla Vergine:
Ecco tuo figlio, o donna;
Giovanni, ecco tua madre.
Al vincolo di giuste nozze,
avvolte in profondo mistero,
era solo affidato in custodia
l’onore della Madre.
Stupendi prodigi dal cielo
confermano l’alto disegno;
la turba malvagia non crede,
chi crede ritrova salvezza.
Credo in un Dio Unigenito,
nato tra noi dalla Vergine,
che ha tolto i peccati del mondo
e siede alla destra del Padre.
Gloria si canti all’unico Dio
e a Gesù Cristo Signore,
con lo Spirito Santo
negli infiniti secoli. Amen.
Sesta
O Dio glorioso, altissimo sovrano,
che i tempi diversi alternando,
orni di dolce chiarità il mattino
e l’infocato meriggio avvampi,
placa la furia delle discordie,
spegni il funesto ardore dell’odio,
dona alle membra sanità e vigore,
agli animi dona la pace.
Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.
Nona
Perpetuo vigore degli esseri,
che eterno e immutabile stai
e la vicenda regoli del giorno
nell’inesausto gioco della luce,
la nostra sera irradia
del tuo vitale splendore;
premia la morte dei giusti
col giorno che non tramonta.
Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito Santo
vive e governa nei secoli. Amen.
SALMODIA
Salmo 118
XIV 105-112 (Nun)
Ant. 1 Intrecciata una corona di spine, * gliela posero sul capo.
Lampada per i miei passi è la tua parola, *
luce sul mio cammino.
Ho giurato, e lo confermo, *
di custodire i tuoi precetti di giustizia.
Sono stanco di soffrire, Signore, *
dammi vita secondo la tua parola.
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, *
insegnami i tuoi giudizi.
La mia vita è sempre in pericolo, *
ma non dimentico la tua legge.
Gli empi mi hanno teso i loro lacci, *
ma non ho deviato dai tuoi precetti.
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, *
sono essi la gioia del mio cuore.
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, *
in essi è la mia ricompensa per sempre.
Gloria.
Ant. 1 Intrecciata una corona di spine, * gliela posero sul capo.
XV 113-120 (Samech)
Ant. 2 Gli diedero da bere vino * mescolato con fiele.
Detesto gli animi incostanti, *
io amo la tua legge.
Tu sei mio rifugio e mio scudo, *
spero nella tua parola.
Allontanatevi da me o malvagi, *
osserverò i precetti del mio Dio.
Sostienimi secondo la tua parola e avrò la vita, *
non deludermi nella mia speranza.
Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, *
gioirò sempre nei tuoi precetti.
Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, *
perché la sua astuzia è fallace.
Consideri scorie tutti gli empi della terra, *
perciò amo i tuoi insegnamenti.
Tu fai fremere di spavento la mia carne, *
io temo i tuoi giudizi.
Gloria.
Ant. 2 Gli diedero da bere vino * mescolato con fiele.
XVI 121-128 (Ain)
Ant. 3 Giuda, vedendo che Gesù era stato condannato, * disse: «Ho peccato, tradendo sangue innocente».
Ho agito secondo diritto e giustizia; *
non abbandonarmi ai miei oppressori.
Assicura il bene al tuo servo; *
non mi opprimano i superbi.
I miei occhi si consumano nell’attesa
della tua salvezza *
e della tua parola di giustizia.
Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore *
e insegnami i tuoi comandamenti.
Io sono tuo servo, fammi comprendere *
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
È tempo che tu agisca, Signore; *
hanno violato la tua legge.
Perciò amo i tuoi comandamenti *
più dell’oro, più dell’oro fino.
Per questo tengo cari i tuoi precetti *
e odio ogni via di menzogna.
Gloria.
Ant. 3 Giuda, vedendo che Gesù era stato condannato, * disse: «Ho peccato, tradendo sangue innocente».
Alle altre Ore salmodia complementare.
Terza
LETTURA BREVE 2 Cor 5,20b-21
Fratelli, vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.
Hai allontanato da me i miei compagni.
Hai allontanato da me i miei compagni; * mi hai reso per loro un orrore.
Hai allontanato da me amici e conoscenti.
Mi hai reso per loro un orrore.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Hai allontanato da me i miei compagni; * mi hai reso per loro un orrore.
ORAZIONE
Dio di sapienza eterna e di bontà infinita, donaci di accompagnare la passione di Cristo con la pietà del cuore e la santità delle opere, perché viviamo sempre nella verità e nella giustizia, riconciliati con te dal nostro Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
Sesta
LETTURA BREVE Gal 3,13-14a
Fratelli, Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: «Maledetto chi pende dal legno», perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti.
Sorgevano testimoni violenti.
Sorgevano testimoni violenti, * mi interrogavano su ciò che ignoravo.
Mi rendevano male per bene.
Mi interrogavano su ciò che ignoravo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Sorgevano testimoni violenti, * mi interrogavano su ciò che ignoravo.
ORAZIONE
Con umile cuore, o Dio, imploriamo il tuo nome santo e terribile: tu che all’ora sesta hai voluto che il Signore Gesù salisse la croce per la nostra salvezza, donaci di servirti senza infedeltà in ogni tempo, poi che siamo stati redenti dal Figlio tuo crocifisso, che vive e regna nei secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
Nona
LETTURA BREVE Gal 2,19b-20
Fratelli, sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Io sono un verme, non un uomo.
Io sono un verme, non un uomo, * infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono.
Infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Io sono un verme, non un uomo, * infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
ORAZIONE
Signore Gesù Cristo, all’ora nona hai voluto che il malfattore crocifisso pentito entrasse nel tuo paradiso; fa’ che, riconoscendo le nostre colpe, possiamo varcare gioiosi la soglia della dimora celeste. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
Benediciamo il Signore.
Rendiamo grazie a Dio.
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VESPRI
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Coloro che non partecipano alla celebrazione pubblica pomeridiana, celebrino i Vespri nel modo seguente:
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
oppure:
Signore ascolta la nostra preghiera.
E il nostro grido giunga fino a te.
RITO DELLA LUCE
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
A te grido: soccorri,
ascolta questa voce che ti implora.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
Poni la tua custodia alle mie labbra,
non ceda il cuore al fascino del male.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
Come nube d’incenso,
la mia preghiera, Signore, s’innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.
INNO
Ecco il vessillo di un Re crocifisso,
mistero di morte e di gloria:
il Signore del mondo
si spegne su un patibolo.
Straziato nelle carni,
atrocemente inchiodato,
si immola il Figlio di Dio,
vittima pura del nostro riscatto.
Colpo di lancia crudele
squarcia il suo cuore; fluisce
sangue ed acqua: è la fonte
che ogni peccato lava.
Sangue regale imporpora
lo squallore del legno:
risplende la croce e Cristo
regna da questo trono.
Salve, croce adorabile!
Su questo altare muore
la Vita e morendo ridona
agli uomini la vita.
Salve, croce adorabile,
sola nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.
O Trinità beata unico Dio,
a te si elevi la lode;
custodisci nei secoli
chi dalla croce è rinato. Amen.
LETTURA BREVE Rm 5,6-11
Fratelli, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
Qui si osservi un breve spazio di preghiera silenziosa e di riflessione sul sacrificio del Signore.
SALMODIA
Salmo 21
I (2-12)
Ant. 1 Dio mio, Dio mio, guardami!
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.
Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;
a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.
Ma io sono verme, non uomo, *
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.
Mi scherniscono quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; *
lo liberi, se è suo amico».
Sei tu che mi hai tratto dal grembo, *
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.
Al mio nascere tu mi hai raccolto, *
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Da me non stare lontano, †
poiché l’angoscia è vicina *
e nessuno mi aiuta.
Non si dice il Gloria.
Ant. 1 Dio mio, Dio mio, guardami!
II (13-23)
Ant. 2 «Si dividono le mie vesti, * sul mio vestito gettano la sorte».
Mi circondano tori numerosi, *
mi assediano tori di Basan.
Spalancano contro di me la loro bocca *
come leone che sbrana e ruggisce.
Come acqua sono versato, *
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera, *
si fonde in mezzo alle mie viscere.
È arido come un coccio il mio palato, †
la mia lingua si è incollata alla gola, *
su polvere di morte mi hai deposto.
Un branco di cani mi circonda, *
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano: †
si dividono le mie vesti, *
sul mio vestito gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.
Scampami dalla spada, *
dalle unghie del cane la mia vita.
Salvami dalla bocca del leone *
e dalle corna dei bufali.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Non si dice il Gloria.
Ant. 2 «Si dividono le mie vesti, * sul mio vestito gettano la sorte».
III (24-32)
Ant. 3 «Posero sopra il mio capo la motivazione scritta della condanna: * “Questi è Gesù Nazareno, il re dei Giudei”».
Lodate il Signore, voi che lo temete, †
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, *
lo tema tutta la stirpe di Israele;
perché egli non ha disprezzato né sdegnato *
l’afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto, *
ma, al suo grido d’aiuto, lo ha esaudito.
Sei tu la mia lode nella grande assemblea, *
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati, †
loderanno il Signore quanti lo cercano: *
«Viva il loro cuore per sempre».
Ricorderanno e torneranno al Signore *
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui *
tutte le famiglie dei popoli.
Poiché il regno è del Signore, *
egli domina su tutte le nazioni.
A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, *
davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui, *
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene; *
annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: *
«Ecco l’opera del Signore!».
Non si dice il Gloria.
Ant. 3 «Posero sopra il mio capo la motivazione scritta della condanna: * “Questi è Gesù Nazareno, il re dei Giudei”».
ORAZIONE
Volgi benevolo il tuo sguardo, o Dio misericordioso, su questa famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo, consegnandosi liberamente nelle mani dei carnefici subì il supplizio della croce, e ora, glorioso, vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Non si dice né il Cantico della beata Vergine né la seconda orazione.
Non si fa la Commemorazione del Battesimo.
INTERCESSIONI
Celebrando i misteri della passione di Cristo, che ha portato la salvezza all’universo, supplichiamo con fiducia la misericordia del Padre:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per la tua santa Chiesa, diffusa su tutta la terra perché perseveri con fermezza nella confessione del tuo nome:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per il nostro santo padre il papa N. e per il nostro vescovo N., perché sotto la loro guida paterna il popolo cristiano cresca nella fede.
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per tutti i credenti in Cristo, perché siano radunati nell’integrità della fede e nel vincolo della carità coloro che un unico battesimo ha consacrato:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per gli uomini, che tutti hai creato nella tua bontà e nella tua saggezza, perché ti riconoscano come Padre e Signore:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per la sicurezza della pace in tutto il mondo, la prosperità dei popoli, il libero esercizio della religione in tutte le genti:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
Per i fratelli che sono morti nell’amore di Cristo, perché ottengano i beni eterni della vita risorta:
Ascolta pietoso la nostra preghiera.
A Dio, che tanto ha amato gli uomini da dare il Figlio suo per la nostra salvezza, salga devota e riconoscente la nostra invocazione:
Padre nostro.
CONCLUSIONE
I Vespri si concludono con la sola acclamazione:
Benedetto il Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
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COMPIETA
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La Compieta inizia con la sola formula:
Benedetto il Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
INNO
Divina luce, Cristo,
stella che splendi sulla nostra sera,
ai servi che ti invocano
dona l’eterna vita.
Noi ti preghiamo e al sonno
ci abbandoniamo sereni:
se tu pietoso vigili,
senza affanno è il riposo.
Torbido sogno non ci inquieta
né ci inganna il Nemico,
se tu nella notte difendi
i cuori incontaminati.
Guardaci dal tuo trono,
sventa ogni perfida insidia,
proteggi i poveri che hai redento
a prezzo del tuo sangue.
A tua immagine ci hai creati
nel corpo e nello spirito:
nella tenebra orrenda
veglia sull’opera tua.
SALMODIA
Salmo 87
Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore.
Signore, Dio della mia salvezza, *
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera, *
tendi l’orecchio al mio lamento.
Io sono colmo di sventure, *
la mia vita è vicina alla tomba.
Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, *
sono come un uomo ormai privo di forza.
È tra i morti il mio giaciglio, *
sono come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali tu non conservi il ricordo *
e che la tua mano ha abbandonato.
Mi hai gettato nella fossa profonda, *
nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Pesa su di me il tuo sdegno *
e con tutti i tuoi flutti mi sommergi.
Hai allontanato da me i miei compagni, *
mi hai reso per loro un orrore.
Sono prigioniero senza scampo; *
si consumano i miei occhi nel patire.
Tutto il giorno ti chiamo, Signore, *
verso di te protendo le mie mani.
Compi forse prodigi per i morti? *
O sorgono le ombre a darti lode?
Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, *
la tua fedeltà negli inferi?
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, *
la tua giustizia nel paese dell’oblio?
Ma io a te, Signore, grido aiuto, *
e al mattino giunge a te la mia preghiera.
Perché, Signore, mi respingi, *
perché mi nascondi il tuo volto?
Sono infelice e morente dall’infanzia, *
sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori.
Sopra di me è passata la tua ira, *
i tuoi spaventi mi hanno annientato,
mi circondano come acqua tutto il giorno, *
tutti insieme mi avvolgono.
Hai allontanato da me amici e conoscenti, *
mi sono compagne solo le tenebre.
Non si dice il Gloria.
Ant. Tutto il giorno a te grido, Signore.
LETTURA BREVE Ger 14,9
Tu sei in mezzo a noi, Signore, e noi siamo chiamati con il tuo nome: non abbandonarci, Signore Dio nostro.
Pietà di me, o Dio.
Pietà di me, o Dio, * in te mi rifugio.
Mi riparo all’ombra delle tue ali.
In te mi rifugio.
Pietà di me, o Dio, *
in te mi rifugio.
CANTICO DI SIMEONE
Cantico Lc 2,29-32
Ant. A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza, *
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.
Non si dice il Gloria.
Ant. A Simeone era stato preannunziato dallo Spirito Santo * che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
ORAZIONE
Donaci, o Padre, di essere uniti nella fede alla morte e alla sepoltura del Figlio tuo, per risorgere alla vita nuova con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Si omette l’antifona alla Beata Vergine Maria.
Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.
Prima della conclusione si può lodevolmente inserire un breve esame di coscienza.
CONCLUSIONE
Dormiamo in pace.
Vigiliamo in Cristo.