«Benedetta» e «maledetta», alle prese con difficoltà e problemi, ma anche ricca di risorse e opportunità: il rapporto del Cardinale con Milano è fondato sul lucido discernimento che lo spinge a prese di posizione anche “scomode”, ma comunque profetiche

IL CARDINAL MARTINI IN CONSIGLIO COMUNALE RICEVE UN ONOREFICENZA
Il cardinale Carlo Maria Martini parla al Consiglio comunale di Milano nel giugno 2002. A destra l'allora sindaco Gabriele Albertini (foto Agenziafotogramma.it)

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Al centro della seconda puntata del dossier «Martini in otto parole» (leggi qui l’introduzione), c’è «Città», vale a dire il rapporto del Cardinale con Milano, nella sua dimensione economica, sociale, culturale e religiosa. Un rapporto coltivato con il lucido discernimento proprio dell’Arcivescovo, presupposto di un giudizio equilibrato nella sua ambivalenza: la città con le sue difficoltà e i suoi problemi, ma anche con le sue risorse e le sue opportunità.

I problemi ricorrono spesso negli interventi di Martini: l’individualismo e la frammentazione, le periferie degradate, la famiglia in crisi, la solitudine, la corruzione a più livelli, le dipendenze. Però Martini non dimentica le potenzialità di Milano, città aperta a livello mentale e culturale, dove esiste abbondanza di informazione e conoscenza e non mancano occasioni di confronto tra opinioni diverse.

Una realtà complessa, quindi, della quale l’Arcivescovo si sforza di leggere l’“anima” al di là degli stereotipi (come quello della «capitale morale») e davanti alla quale non esita a prendere posizioni anche scomode: come quando denuncia le «nuove pesti» (tra cui la corruzione pubblica) o antepone il carcere, gli ospedali e i luoghi della sofferenza alle luci fatue della «Milano da bere».

Centrali, in questa sua riflessione, sono naturalmente i Discorsi alla Città pronunciati alla vigilia della festa del patrono Sant’Ambrogio. Così come la lettera «Alzati, va’ a Ninive la grande città», dalla quale emerge l’idea delle comunità cristiane come «comunità alternative». Senza dimenticare, infine, il discorso tenuto al Consiglio comunale di Milano negli ultimi mesi del suo episcopato, autentico lascito di valore morale e civile.

Spunti di approfondimento

«Paure e speranze di una città» è appunto il titolo del pronunciamento (leggi qui) che l’Arcivescovo tenne il 28 giugno 2002 davanti all’assemblea amministrativa cittadina, su invito dell’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini.

La voce del Cardinale

Sulle «pesti» del nostro tempo il cardinale Martini si soffermò nella meditazione tenuta in occasione della Processione penitenziale con la Croce di San Carlo svoltasi il 20 aprile 1984. Ascoltiamo quella riflessione, intitolata «Verso una città unita».

La riflessione sulla città, le speranze e gli auspici per la metropoli che iniziava a conoscere, la convinzione di venire in una realtà ricca di risorse, nel primo discorso rivolto dall’arcivescovo Martini agli ambrosiani nel giorno del suo ingresso solenne a Milano, il 10 febbraio 1980. Rivediamolo in sintesi in questo servizio.

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