Interviene Sheik Abdo Hsyan, portavoce del milione e mezzo di rifugiati siriani presenti in Libano
«Chiediamo la creazione di zone umanitarie in Siria, ovvero territori che scelgono la neutralità rispetto al conflitto, sottoposti a protezione internazionale, in cui non abbiano accesso attori armati»: in una dichiarazione al quotidiano Avvenire così si esprime Sheik Abdo Hsyan, insegnante e attivista, direttore del Centro socio-educativo Al-Ihsan, giunto in Europa dall’insediamento informale di Miniara (Libano), per portare la sua voce in rappresentanza del milione e mezzo di rifugiati siriani presenti nel Paese. Nel suo tour è sostenuto da Operazione Colomba, corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni, accanto ai rifugiati in Libano da cinque anni.
Dopo tappe all’Europarlamento di Strasburgo, all’Onu di Ginevra, a Parigi, a Roma e a Torino, venerdì 11 maggio Abdo presenterà la lettera-appello all’Università Cattolica di Milano, in occasione del convegno «Tornare in Siria. La proposta dei profughi per il rientro in un’area umanitaria», in programma dalle 10.30 alle 12.30 nell’Aula Bontadini (largo Gemelli 1, Milano).
Oltre a lui interverranno Alberto Capannini di Operazione Colomba, Agostino Frigerio di Ibva e Cristina Castelli, direttrice dell’unità di ricerca sulla resilienza dell’ateneo, che collabora con Abdo dal 2015 e che ha organizzato il dibattito.
Modera Riccardo Redaelli, direttore del Centro di Ricerche sul Sistema Sud e il Mediterraneo Allargato (Crissma) della Cattolica.
Sulla proposta di rientro in patria elaborata da profughi siriani che vivono nei campi in Libano Operazione Colomba sta raccogliendo adesioni di enti e associazioni (contatti: operazionecolomba.ls@apg23.org)