Diverse realtà del territorio concorrono a promuovere un evento sui temi della custodia del creato. Spiegano gli organizzatori: «Molti pensano ancora che la cura dell’ambiente non sia una priorità. Occorre accrescere la sensibilità su questi aspetti che, come auspica il Papa, meritano un’attenzione globale»

di Marta VALAGUSSA

Silvia Negri
Silvia Negri

Da anni ormai l’Azione Cattolica ambrosiana e le Acli, in collaborazione con la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano, dedicano molta attenzione al tema del creato. In questo contesto sabato 15 settembre le associazioni del territorio lecchese propongono un percorso che si sviluppa sul tema della cura del verde nella città e della conversione degli edifici verso sistemi abitativi inclusivi e ecologici.

Come si può abitare la terra senza devastare e compromettere le sue preziose risorse? Come creare un nuovo equilibrio tra tessuto urbano e mondo naturale? In che modo rendere le case più accoglienti ed ecosostenibili? Questi alcuni degli interrogativi che saranno affrontati nella giornata. Il percorso parte dal Parco di Villa Gomez, ricco di storia e di piante monumentali, percorre un tratto della pista ciclabile sul lago e raggiunge la Casa sul Pozzo di Chiuso, nata dalla ristrutturazione di una vecchia cascina. I partecipanti potranno ricevere molte sollecitazioni in merito a diverse modalità di abitare il territorio, verso modelli sostenibili, in equilibrio con gli elementi naturali, e sulla conversione delle città verso sistemi a basso impatto ambientale.

«Proveremo a vivere questa giornata sviluppando il tema della cura del verde della città e della conversione delle case verso sistemi abitativi inclusivi ed ecologici – spiega don Walter Magnoni, responsabile del Servizio per la Pastorale sociale e del lavoro per la diocesi di Milano -. La vegetazione costituisce un elemento non solo estetico, ma anche capace di migliorare la salute pubblica, grazie alla possibilità di socializzare e praticare sport. Le case progettate o ristrutturate per abbassare i consumi energetici permettono una significativa riduzione dell’impatto ambientale e possono diventare “laboratori” sociali interessanti».

«Nel corso degli anni si è notevolmente allargata la cerchia delle collaborazioni e delle associazioni che sostengono questa iniziativa – aggiungono Marco Magni, responsabile del decanato di Lecco per l’Azione Cattolica, e Silvia Negri, consigliera diocesana Ac, tra i promotori della giornata -. Oggi il gruppo comprende non solo l’Azione Cattolica e le Acli, ma anche Agesci, la Caritas, il Coe, il Movimento dei Focolari, con il patrocinio di Comune di Lecco, Wwf e Legambiente. La strada però è ancora lunga. La sensibilità su questi temi non è immediata: molti pensano ancora che la cura dell’ambiente non sia una priorità. Invece papa Francesco, nell’Enciclica Laudato Si’, ci ha dimostrato come questo sia l’unico vero aspetto che merita un’attenzione globale».

Come si legge nel messaggio del Pontefice per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, «dobbiamo riconoscerlo: non abbiamo saputo custodire il creato con responsabilità. La situazione ambientale, a livello globale così come in molti luoghi specifici, non si può considerare soddisfacente. A ragione è emersa la necessità di una rinnovata e sana relazione tra l’umanità e il creato, la convinzione che solo una visione dell’uomo autentica e integrale ci permetterà di prenderci meglio cura del nostro pianeta a beneficio della presente e delle future generazioni».

Nella giornata lecchese da sottolineare certamente la partecipazione e il coinvolgimento di giovani e di numerosi gruppi familiari, che rispondono in maniera molto positiva a iniziative riguardanti la cura del creato. Papa Francesco ha voluto sottolineare quanto «abbiamo a cuore le giovani generazioni e per esse preghiamo, perché crescano nella conoscenza e nel rispetto della casa comune e col desiderio di prendersi cura del bene essenziale dell’acqua a vantaggio di tutti. Il mio auspicio è che le comunità cristiane contribuiscano sempre di più e sempre più concretamente affinché tutti possano fruire di questa risorsa indispensabile, nella custodia rispettosa dei doni ricevuti dal Creatore, in particolare dei corsi d’acqua, dei mari e degli oceani».

 

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