Il bilancio dell’eccidio nella notte della festa nazionale è di 84 vittime (tra cui molti bambini) e oltre 200 feriti. Francesco: «Una manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo, di attacco contro la pace». I Vescovi francesi: «La solidarietà nazionale più forte del terrorismo». Bagnasco: «L’Europa non deve cedere alla paura»
di Maria Chiara BIAGIONI
A soli otto mesi dagli attacchi jihadisti commessi il 13 novembre a Parigi e Saint-Denis, la Francia cade di nuovo nell’incubo terrorismo. Siamo sulla Promenade des Anglais di Nizza, che era stata chiusa alla circolazione per la serata di festa nazionale del 14 luglio. È qui che si consuma una tragedia immane quando un tir bianco si scaglia contro la folla, composta soprattutto da numerose famiglie. La gente comincia a urlare, a scappare. È il caos assoluto. «Abbiamo visto persone volare dappertutto», raccontano i testimoni, che hanno subito capito che un tir lanciato a tutta velocità sulla folla non poteva che «essere un atto deliberato di terrorismo». Il presidente della Repubblica François Hollande annuncia alla Nazione il prolungamento per tre mesi dello Stato di emergenza che doveva terminare il 26 luglio.
Il bilancio al tardo pomeriggio di venerdì 15 luglio parla di 84 vittime. Tra loro purtroppo ci sono numerosi bambini. Si contano oltre 200 feriti, di cui 50 molto gravi. Tra questi ultimi ci sarebbe anche un italiano, mentre altri tre nostri connazionali risultano dispersi.
Il tir di 14 tonnellate prima ha sfondato il cordone di sicurezza poi ha percorso un tragitto di due chilometri prima di fermarsi non poco lontano dal Palais de la Méditerranée, sotto i colpi delle forze dell’ordine. Prima essere abbattuto dai poliziotti, l’attentatore ha fatto fuoco più volte. Secondo fonti vicine agli inquirenti, a bordo del camion sono stati ritrovati una bomba inattiva, armi e la carta di identità di un uomo franco-tunisino di 31 anni, domiciliato a Nizza che, prima di morire, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato più volte «Allah akbar».
Il dolore del Papa
Numerose e immediate le reazioni della comunità internazionale. Il Papa – ha detto a Radio Vaticana padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede – ha seguito nella notte con sgomento e in preghiera la terribile strage di Nizza: «Manifestiamo, quindi, da parte di Papa Francesco e nostra, tutta la partecipazione e solidarietà alle sofferenze delle vittime e dell’intero popolo francese, in quello che doveva essere un grande giorno di festa. Condanniamo nella maniera più assoluta ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo, di attacco contro la pace».
Nel corso della mattinata Francesco ha inviato un telegramma di cordoglio al vescovo di Nizza: «Mentre la Francia stava celebrando la sua festa nazionale la violenza cieca ha ancora colpito il Paese a Nizza, facendo numerose vittime tra cui dei bambini». «Condannando di nuovo tali atti», il Papa esprime «la sua profonda tristezza e la sua vicinanza spirituale al popolo francese» e affida «alla misericordia di Dio le persone che hanno perduto la vita e si unisce di cuore al dolore delle famiglie in lutto».
La preghiera dei Vescovi francesi
Anche i Vescovi francesi esprimono dolore e choc. Il segretario generale della Conferenza episcopale francese monsignor Olivier Ribadeau Dumas scrive: «La solidarietà nazionale sarà più forte del terrorismo. La nostra preghiera raggiunge tutte le vittime e i loro cari». E in un comunicato diffuso a poche ore dall’attentato, i Vescovi aggiungono: «Questa tragedia va ad aggiungersi alla triste lista degli atti terroristici che gettano nel lutto il nostro Paese e altri Paesi del mondo da parecchi mesi. Qualsiasi ne sia la matrice, questa barbarie è inaccettabile, intollerabile. Il nostro Paese è stato colpito a morte proprio mentre viveva un momento di unità nazionale». Domenica 17 luglio in tutte le chiese di Francia si pregherà per le vittime e i loro cari.
Bagnasco: l’Europa non ceda alla paura
«Certamente bisogna alzare il livello di guardia, attenzione e vigilanza per quanto umanamente possibile, ma non bisogna cedere alla paura, che è un sentimento che smarrisce ulteriormente, non suggerisce buone soluzioni e comportamenti corretti e adeguati, anche per situazioni complesse e difficili come queste». Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l’attentato di Nizza.
«Questo ennesimo episodio di violenza, terrore, follia omicida – ha aggiunto Bagnasco – s’inserisce in un contesto generale che deve destare e desta preoccupazioni e delle riflessioni comunitarie non soltanto di una città o di un Paese, ma sempre più dell’Europa. L’Europa non deve assolutamente scoraggiarsi ma continuare a credere in se stessa e allo stesso tempo deve ripensare meglio se stessa, anche sotto la spinta di queste ulteriori minacce al continente europeo e ai suoi valori fondamentali». «Desidero esprimere a nome mio e dei vescovi italiani – ha sottolineato il card. Bagnasco – la più grande vicinanza al popolo francese e a Nizza in particolare. La nostra preghiera va per le vittime e i loro familiari segnati da questo profondo dolore».
La condanna musulmana
Nella notte arriva anche la piena condanna del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) e della Grande Moschea di Parigi, che in un comunicato congiunto parlano di un attacco «odioso e spregevole che ha colpito la Francia nel giorno stesso della sua Festa nazionale, in cui si celebrano i valori della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità». La Moschea di Parigi e il Consiglio musulmano invitano i loro fedeli a pregare questo venerdì «in memoria delle vittime di questo attacco barbaro».