Attraverso 10 bandi che verranno pubblicati a partire dal 20 febbraio e avranno per oggetto temi specifici per i quali sono previsti appositi stanziamenti

di Alberto CAMPOLEONI

scuola digitale

Un nuovo Piano in 10 “azioni” e 830 milioni di investimento. Lo ha annunciato la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, puntando ad una scuola più «aperta, inclusiva e innovativa». «Lanciamo un grande investimento – ha spiegato la Ministra, presentando il Piano – sulle competenze delle studentesse e degli studenti, pensato nel quadro degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Vogliamo rendere la scuola agente del cambiamento: affinché sia strumento di pari opportunità e mobilità sociale, formi cittadine e cittadini capaci di affrontare l’innovazione e trasformarla in opportunità, cresca nuove generazioni consapevoli, attive, responsabili in un’ottica di cittadinanza globale».

Queste buone intenzioni si coniugano in 10 bandi che verranno pubblicati a partire dal 20 febbraio (il primo) fino al 6 aprile e avranno per oggetto 10 temi specifici per i quali sono previsti appositi stanziamenti: competenze di base, competenze di cittadinanza globale, cittadinanza europea, patrimonio culturale artistico e paesaggistico, cittadinanza e creatività digitali, integrazione e accoglienza, educazione all’imprenditorialità, orientamento, alternanza scuola-lavoro, formazione degli adulti.

Un “avviso quadro”, già pubblicato sul sito del Ministero, definisce la strategia complessiva e comune a tutte le misure presentate, fornendo allo stesso tempo alle istituzioni scolastiche le linee guida per partecipare ai singoli bandi. Il metodo di lavoro individuato dal bando mette al centro – spiega una nota del Ministero – l’accompagnamento delle scuole nella progettazione (attraverso seminari web, kit con tutorial e incontri sul territorio) e favorisce la partecipazione di tutte le componenti, compresi studentesse, studenti, famiglie e territori. C’è anche l’ipotesi di raccogliere idee e buone pratiche on line e off line.

Per partecipare ai singoli avvisi le scuole dovranno accreditarsi sull’apposito sistema informativo e i dirigenti dovranno inoltrare la proposta progettuale entro le scadenze fissate. Le proposte verranno valutate e i progetti ammessi verranno autorizzati dal Ministero in base alle risorse stanziate. All’avvio, i progetti riceveranno un primo finanziamento e poi seguirà una fase di monitoraggio e di rendicontazione, con controlli a diversi livelli sulle procedure seguite.

Insomma, si fa sul serio. E i temi proposti dai bandi toccano tutti aspetti nevralgici per il compito scolastico, dall’insistenza sulle competenze di base «per compensare gli svantaggi culturali, economici e sociali e ridurre il fenomeno della dispersione scolastica» a quella su aspetti specifici, come ad esempio la “cittadinanza europea”, per approfondire cultura, valori e percorsi europei, «anche attraverso esperienze all’estero». Ma c’è anche l’attenzione all’educazione all’imprenditorialità, come quella all’alternanza scuola-lavoro, senza dimenticare il tema dell’integrazione-accoglienza. «Le sfide della società moderna – così nella presentazione dell’apposito bando – pongono, infatti, alla scuola una responsabilità educativa rispetto alla costruzione di un modello che sappia valorizzare le differenze, promuovere l’integrazione, il dialogo interreligioso e interculturale, al fine di costruire una maggiore coesione sociale».

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