L’appello del Forum delle associazioni familiari sulle recenti proposte del governo per ridurre la spesa pubblica
Un monito perché la famiglia non sia il bersaglio della nuova misura economica. È quello lanciato oggi dal Forum delle associazioni familiari, nel giorno in cui è iniziata la discussione alla Commissione bilancio del Senato. Secondo il calendario dei lavori, la discussione generale si protrarrà fino a domani sera; giovedì si terranno le audizioni delle parti sociali e degli enti locali, mentre martedì della prossima settimana verranno ascoltati gli enti istituzionali (Istat, Bankitalia, Cnel e Corte dei Conti), dopodiché inizierà l’esame degli emendamenti. Sempre la prossima settimana, dopo il ‘via libera’ di Palazzo Madama, la manovra passerà alla Camera.
Riconoscere un’equità fiscale alla famiglia. Secondo il Forum delle famiglie “la famiglia sarà al centro del dibattito sulla manovra economica”. “Ma questa non è una buona notizia”, commenta il presidente del Forum, Francesco Belletti, “perché le famiglie, e in particolare quelle con figli, ne saranno le protagoniste solo perché finiranno per pagare il prezzo più alto”. Per scongiurare questo rischio, l’organismo ha elaborato un documento da sottoporre all’attenzione delle altre parti sociali e della politica. Innanzitutto, evidenzia, “occorre collegare subito la manovra alla riforma fiscale perché venga almeno riconosciuta un’equità fiscale alla famiglia, grazie all’introduzione del Fattore Famiglia, perché si paghi ma si paghi con giustizia. Si può usare gradualità sulle cifre, ma l’equità fiscale per le famiglie deve essere riconosciuta subito!”.
Tagli non indiscriminati. In secondo luogo “i tagli alle agevolazioni fiscali non devono essere indiscriminati”, sottolinea il Forum, chiedendo che al contrario “seguano criteri di equità”. Un richiamo, quest’ultimo, che ricalca quanto detto sempre dal Forum delle associazioni familiari appena poco più di un mese fa (il 16 luglio), all’approvazione dell’altra manovra economica, precedente alla speculazione che si è abbattuta sull’Italia. “Un taglio indiscriminato, lineare su tutto – disse in quella circostanza –, va come sempre a colpire i redditi medio bassi”, “lasciando inalterati i soldi in tasca a chi i soldi li ha già”.
Sviluppo, costi della politica, pensioni. L’associazione invita poi a “privilegiare investimenti sullo sviluppo e in particolare sulle occasioni di lavoro per i giovani e sull’armonizzazione tra tempi del lavoro e tempi della famiglia”. Quindi, i costi della politica e le pensioni. “I primi tagli – sottolinea il documento – devono riguardare i costi della politica, i privilegi e le spese improduttive: chiediamo tagli trasparenti, sostanziali e urgenti”. Da ultimo, “ogni eventuale intervento sul sistema previdenziale deve riequilibrare le prestazioni”, richiamando a non “fare cassa sulla pelle dei pensionati”.
Un tavolo di concertazione. “Di fronte alla gravità della crisi in atto – continua il Forum – serve al Paese un tavolo pubblico di concertazione, in cui la politica e le forze vive del Paese possano dialogare con trasparenza e coesione d’intenti”. La richiesta riguarda “sia la politica a livello nazionale (governo e opposizione), sia i diversi livelli della pubblica amministrazione (segnatamente Regioni e Comuni), in modo che questa ‘concordia nazionale’ possa trovare spazi pubblici e trasparenti (davanti ai cittadini) di confronto”.
Nessuno può salvare il Paese da solo. “Non tocca a noi indicare le formule politiche o tecniche con cui attuare questi principi”, afferma Belletti. “È però chiaro che oggi nessun attore sociale, politico o economico da solo è in grado di salvare il Paese, mentre ciascuno, da solo, può contribuire ad affossarlo, se non aderisce a questo sforzo di coesione nazionale: da Rimini, il presidente Napolitano ci ha richiamato tutti a questo. Le famiglie sapranno rispondere con responsabilità e generosità, se la manovra saprà diventare più equa”.