Il cordoglio delle associazioni. Il Cisp e il Forum del Terzo Settore ricordano Paolo Dieci, «figura tra le più autorevoli» per le Ong. E la Chiesa siciliana piange il professor Sebastiano Tusa
Nell’aereo precipitato ieri dopo il decollo da Addis Abeba, tra i 157 passeggeri tutti morti, sono scomparsi 8 italiani impegnati nel mondo della cooperazione e della solidarietà internazionale, alcuni dei quali si recavano alla Conferenza Onu sul clima di Nairobi. Persone che, come le ha definite la vice ministra Emanuela Del Re, «rendono l’Italia orgogliosa per il loro impegno nel sociale, nella cultura e nella cooperazione internazionale».
Oltre al mondo della cooperazione partecipa a questo grave lutto anche la Chiesa siciliana per la perdita del professor Sebastiano Tusa. Così lo ricorda monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo: «È scomparso un grande uomo che con il recupero delle memorie del passato ha costruito ponti tra persone, culture e fedi diverse, dando un contributo assai significativo alla pace e al progresso dei popoli. È una perdita irreparabile pure per il mondo della cultura – ha aggiunto il vescovo – che viene privato della passione di un illustre archeologo che con le sue ricerche ha riscritto tante pagine gloriose di storia della Sicilia e di altri Paesi del Mediterraneo».
Mentre “Focsiv-Volontari nel mondo” – la federazione che raggruppa 86 Ong, di cui è socia l’associazione Coe della Diocesi di Milano che ha sede a Barzio – piange la scomparsa di Paolo Dieci, presidente del Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) e della rete Link 2007, di Carlo Spini, presidente di Africa Tremila, con i due volontari di questa Ong di Bergamo, Gabriella Vigiani e Carlo Ravasio, di Pilar Buzzetti e di Virginia Chimenti, funzionarie del World Food Programme.
«Oggi ci sentiamo tutti soli – fanno sapere dal Cisp annunciando la perdita del loro presidente Dieci -. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia». Paolo Dieci era un «punto di riferimento e figura tra le più autorevoli nel mondo delle Ong», afferma Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore. «Paolo ha dedicato la sua vita alla cooperazione internazionale allo sviluppo – prosegue -, portando le sue competenze, il suo impegno, il suo entusiasmo per la solidarietà e lo sviluppo delle aree più povere del pianeta ed in contesti di crisi, soprattutto in Africa e in America latina».
Collaborava, invece, per Save the Children come consulente specializzato in protezione dei minori in contesti di emergenza, Tamirat Mulu Demessie, altra vittima dell’aereo precipitato. «Il suo lavoro – ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – lo vedeva impegnato in molti contesti del mondo dove era apprezzato da tutti per le sue grandi qualità, in particolare per le sue spiccate capacità di formatore».