Un modello di eccellenza italiana e internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell'innovazione medico scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali
L’Istituto Serafico di Assisi compie 150 anni, un traguardo molto importante, che scandisce le tappe di una storia che inizia dal lontano 17 settembre 1871, quando San Ludovico da Casoria decise di fondare ad Assisi un’Opera dedicata a San Francesco, che si prendesse cura di bambini e ragazzi ciechi e sordi. In questo lungo cammino il Serafico è cresciuto, affrontando tante sfide, che non hanno però mai arrestato la sua missione: custodire la vita più fragile e indifesa. Oggi rappresenta infatti un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
«Raggiungere il traguardo dei 150 anni è per noi una parte importante di un sogno che si sta realizzando, quello di San Ludovico, il nostro fondatore, e di San Francesco, al quale la nostra Opera è dedicata: prendersi cura di bambini e ragazzi con disabilità e garantire loro una vita piena. I nostri straordinari ragazzi ci svelano che in ogni persona, nonostante i limiti, ci sono grandi risorse e ci insegnano ad amare la vita sempre e in ogni circostanza – dichiara Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi -. Il Serafico raggiunge questo traguardo attraverso le tante persone che nel tempo si sono spese per i ragazzi. Penso ai padri Rogazionisti, alle suore Elisabettine Bigie, ma soprattutto a tutti coloro che hanno scelto di lavorare in questa grande Opera e che, giorno dopo giorno, hanno costruito con tenacia, ingegno, professionalità e amore il Serafico che oggi conosciamo. Sono loro che nel corso degli anni hanno reso il Serafico una presenza innovativa, coraggiosa e piena di speranza per tante famiglie italiane e non solo. Questo traguardo oggi lo raggiungiamo anche grazie a tutte le istituzioni, che nel tempo ci hanno aiutato a raccogliere le nuove sfide della disabilità e insieme a migliaia di persone che hanno deciso di sostenere con noi la vita più fragile e indifesa, scegliendo la prossimità dei fatti e non quella delle parole. Sappiamo che ci aspettano ancora molte prove e che il cammino sarà a volte impervio, ma abbiamo la certezza di poter affrontare il futuro rispondendo ai nuovi bisogni delle persone con disabilità. Lo dobbiamo ai tanti genitori che si rivolgono a noi. Ed è proprio ai genitori di tutti i ragazzi speciali incontrati nel nostro lungo cammino che vogliamo dedicare questo traguardo, perché nel tempo ci hanno insegnato a non arrenderci mai. Noi continueremo ad abbracciare i loro figli e ad essere la loro voce. Lo faremo non solo perché amiamo i nostri ragazzi, non solo per onorare il nostro lavoro, ma perché il compito che ci sentiamo affidato è molto di più che curare, assistere e riabilitare bambini e ragazzi con disabilità. Si tratta di contribuire alla costruzione di una società degna dell’uomo: quella che mette al centro la fragilità, quella che custodisce, promuove e difende la vita».
Il tema che farà da fil rouge alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Istituto è l’accessibilità alle cure per le persone con disabilità, una scelta dettata dall’impegno del Serafico nel promuovere un modello di cura che parta innanzitutto dalla conoscenza della persona nella sua totalità e delle sue specifiche esigenze, unico approccio in grado di leggere i reali bisogni delle persone con disabilità e fornire loro risposte sempre più adeguate al fine di favorire un cambiamento concreto all’insegna dell’uguaglianza e dell’innovazione.
«Da 150 anni il Serafico si prende cura delle persone con disabilità. Nel corso degli anni si è sempre adeguato alle nuove patologie, ai nuovi bisogni emergenti, ai cambiamenti e alle nuove richieste sanitarie. In questo cammino ci siamo aperti nel tempo alla grave disabilità complessa, ai disturbi neuropsichiatrici e del neurosviluppo che trovavano scarse risposte dal SSN – spiega Sandro Elisei, Direttore Sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi –. È sempre in questa direzione che è stato avviato un Centro altamente specializzato per i disturbi specifici dell’apprendimento, diventando primo polo di apprendimento del centro Italia. Penso anche all’apertura dei primi poliambulatori specialistici per persone con disabilità. Altra tappa dello sviluppo del Serafico è stata l’apertura del centro di ricerca InVita, che nei suoi primi cinque anni ha prodotto già numerose ricerche scientifiche pubblicate su riviste internazionali. Questo percorso è stato possibile investendo sul personale, sulla formazione e sull’innovazione tecnologica. Alla soglia dei 150 anni non ci sentiamo ancora arrivati e intravediamo già la prossima sfida: migliorare l’accessibilità alle cure delle persone con disabilità complessa”.
Nell’ambito dell’accessibilità alle cure, il Serafico ha recentemente condotto un’indagine su scala nazionale per mettere in luce le principali criticità vissute dalle persone con disabilità, dalle loro famiglie e caregiver: secondo le evidenze emerse, le risposte fornite dal SSN alle persone con disabilità risultano inadeguate per oltre 8 persone su 10 (84,7%) e oltre 7 persone su 10 (78,5%) ritengono che il personale sanitario non sia adeguatamente formato per far fronte ai loro bisogni. In particolare, 5 persone su 10 (49,8%) hanno evidenziato l’assenza di percorsi prioritari per gestire i loro bisogni specifici e quasi 4 persone su 10 (37,3%) ritengono che il personale ospedaliero non sia in grado di gestire i comportamenti problematici delle persone con disabilità. A questo bisogna aggiungere il peregrinare di oltre 6 persone su 10 (63,3%) da una regione all’altra per poter effettuare visite specialistiche o controlli di routine. Istanze alle quali il Serafico ha fornito una risposta tangibile attraverso il potenziamento degli ambulatori specialistici pensati a misura per le persone con disabilità, un progetto di fondamentale rilevanza che si configura come l’avvio di un percorso più ampio, volto a garantire equa accessibilità alle prestazioni sanitarie e una migliore qualità di cura e di vita.
Il programma
Per rendere omaggio alla vita più fragile e indifesa, in occasione del suo 150° anniversario, l’Istituto ha organizzato una serie di iniziative, che si articoleranno nei mesi di settembre e dicembre. Ecco i principali appuntamenti che animeranno il ricco programma: il 17 settembre, giorno della fondazione del Serafico, alle 21 presso il Teatro Lyrick di Assisi si svolgerà un evento celebrativo con la proiezione del docufilm “Nella vita c’è la Vita” – realizzato dalla regista Maria Amata Calò – che racconta il Serafico attraverso gli occhi di Giorgio, un ragazzo ospite dell’Istituto, ma anche attraverso le voci e le testimonianze toccanti di genitori, medici, operatori e di tutto il personale che compone la grande famiglia di questa Opera storica. Ospite speciale della serata sarà Giovanni Caccamo, cantautore scoperto da Franco Battiato e vincitore della categoria “Nuove proposte” alla 65esima edizione del Festival di Sanremo, che dedicherà un tributo al Maestro recentemente scomparso ed eseguirà brani del suo repertorio, fondendo la propria la sensibilità artistica e cantautorale con quella sociale dell’Istituto.
Il 18 settembre, alle 21, presso la piazza della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi si terrà in onore del Serafico il concerto della banda della Polizia di Stato, che vedrà la partecipazione di un altro ospite d’eccezione, il tenore Francesco Grollo.
Il 3 e 4 dicembre si svolgerà il primo convegno internazionale Assisi-Cambridge sui disturbi del neurosviluppo, disabilità e neuroscienze.
Infine, ma non di certo per importanza, il 13 dicembre si terrà l’Udienza Speciale in Vaticano di papa Francesco per il Serafico di Assisi. Un incontro che sancisce il forte legame tra il Santo Padre e il Serafico, nato fin dall’inizio del suo pontificato, quando il 4 ottobre 2013 iniziò il suo pellegrinaggio ad Assisi proprio con la visita all’Istituto. «Queste piaghe devono essere ascoltate», con queste parole Papa Francesco tracciava il cammino del Serafico nella cura di bambini e ragazzi con fragilità, definendo quello che da 150 anni è il suo operato: “l’amore concreto”.
Per l’intero programma delle celebrazioni dei 150 anni del Serafico è possibile consultare la locandina e il sito www.serafico.org